LA VERA DIFFERENZA TRA UN VENERDI ED UN FRIDAY, MA BLACK ... di Giuseppe Minnicelli


Riceviamo uno spettacolare editoriale che pubblichiamo di seguito da parte del nostro collaboratore Giuseppe Minnicelli, già vincitore della edizione 2014 del campionato di trading con denaro reale con la performance del +1066%:

Oggi finalmente siamo tutti soddisfatti - scrive Giuseppe Minnicelli -. E’ finita una lunga settimana di lavoro ed è venerdì. Ma non è il venerdì di Max Pezzali. E’ il black friday! Ma lasciatemi pensare una cosa. Friday effettivamente è la traduzione di venerdì, ma black, se non ricordo male, è il corrispondente di nero.
Ma allora... perché dovrei essere felice?
Il venerdì nero evoca sempre dei tristi ricordi, delle situazioni in cui, anziché essere felici, bisognerebbe grattarsi perbene. E’ come incrociare il classico gatto nero al nostro passaggio.
Eppure sono tutti felici. Tutti preferiscono, almeno per un giorno sentirsi un po' americani, andare a fare gli acquisti scontati del 30%, in negozi affollati, dove anche il più rispettoso dei commessi ha grosse difficoltà a seguirti. Troppa gente. Troppe richieste. E quindi, da buoni italiani una sola parola: caos.
Allora, probabilmente, sarebbe meglio pensare ad un paio di concetti: ma se ogni pretesto è buono per sfruttare un giorno dell’anno dell’anno per fare reddito, siamo o non siamo in grosse difficoltà??, ed inoltre, non sarebbe meglio attendere una settimana, massimo dieci giorni, per tornare alla normalità dei presaldi ed approfittare della cortesia di chi ci aiuta negli acquisti da anni, senza creare un problema duplice di servizio??
Io, da sempre, quando la mischia non mi permette di valutare il servizio, come direbbe un grande del passato, mi astengo. Chi è questo grande del passato? Boh, ma ci sarà pure chi diversi anni fa ha detto questa cazzata...o no? Si dice sempre...diceva il saggio...
Tutto questo cappello, l’unico non in vendita nonostante il freddo, mi serve per riallacciare il ragionamento al mercato, ai titoli, ed al trading.
Perché lo so che alla fine, chi legge, nel 99% dei casi non riesce a valutare obiettivamente lo scripto e lo scenario,  in quanto drogato, attaccato alla flebo del trading, che in ogni momento ti fa vedere tutto in maniera molto coinvolgente, ma per nulla reale.
Noi siamo quelli che guardiamo un titolo e ne valutiamo il rimbalzo o l’ulteriore discesa, prescindendo da variabili fondamentali, ma esclusivamente da variabili ormoniche, con la produzione di adrenalina pura, la stessa che ci fa comprare qualcosa di tecnicamente fallito, per rivenderlo dopo 4 minuti, e non 5, perché nessuno guarda il grafico a 4 minuti..., e non ci fa comprare un governativo tripla, quadrupla o quintupla A, perché non ci fa respirare la vera aria del mercato, del rischio.
Ed allora che dire? Oggi sul mercato abbiamo titoli che sono offerti con lo sconto del 30-40-50% rispetto alle quotazioni di alcuni mesi fa e che, secondo parere di tanti, devono sicuramente rimbalzare, perché valgono di più.
In borsa però, purtroppo, non vale il concetto del black friday e dei suoi sconti.
Un titolo, per quanto possa essere valutato male e possa non sempre essere lineare nell’andamento, viene prezzato dal mercato, mercato al quale non può fregare di meno se uno dei directors ha comprato una inezia per fare vedere che crede nella propria azienda, o se il broker di turno, magari legato da rapporti economici, lo valuta molto al di sopra del prezzo che batte.
Il mercato è e sarà sempre l’ultimo interprete del destino dei titoli, e chi si avventura in analisi e scenari propri, è destinato solo a farsi male.
Il limite inferiore è zero. Solo sotto quel livello non può andare. Ed a me pare che con questo “tu vo fa l’americano”, stiamo piano piano avvicinandoci verso questo target.
Io mi tengo stretto il trading, che se fatto con le regole classiche, non fa vedere quanto varrebbe un titolo tra XX mesi, bensì quanto potrebbe valere in dieci minuti, quindici massimo, senza coinvolgimenti sentimentali e senza scordare mai che, ove il dubbio si annidi tra le nostre menti, quando il fumo si presenta davanti ai nostri occhi, probabilmente, una passeggiata nei negozi del centro, risulterebbe più sana di uno shopping casuale e senza regole.
Sul mercato, ahimè, le tessere fidelity servono a poco. Solo un questo caso buon friday a tutti quanti. Ma mai black. Come diceva Caparezza... non me lo posso permettere!
A bientôt

GIUSEPPE MINNICELLI

(articolo di Sandro Mancini)

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