Degli otto presenti sul secondario ben sei quotano sotto la pari. Il successo dell’emissione in collocamento da lunedì dipenderà da questa spietata realtà.
Cedole & dividendi
Periodo di distribuzione dal 19 al 21 novembre per il grande pubblico degli investitori, data di regolamento (ovvero di pagamento) il 26 novembre ma il fattore più importante si conoscerà domani, con l’annuncio del tasso cedolare annuo minimo, quello che fa da riferimento base, cui si aggiunge l’inflazione a base semestrale. Il nuovo Btp Italia sta per esordire: avrà una scadenza a quattro anni (26/11/2022) e prevede, come sempre, il premio di fedeltà, ammontare fisso pari al 4 per mille lordo, corrisposto esclusivamente agli investitori che abbiano acquistato il titolo all’inizio e l’abbiano tenuto fino alla scadenza.
Mettersi in coda per il collocamento? Questa volta l’attesa per il nuovo Btp Italia è molto bassa, poiché la delusione dell’ultima emissione, la maggio 2026, che quota sul secondario sotto i 90, appare troppo recente per non lasciare tracce.
Così il Tesoro o adotterà una politica di tasso minimo decisamente appetibile (oltre l’1%) o rischia di fare un flop, anche perché degli otto Btp Italia presenti sul secondario soltanto due – quelli a scadenza 2020 – quotano poco sopra 100, mentre tutti gli altri sono rotolati ben sotto. Il quadro è molto complesso e il “driver” passa inevitabilmente nelle mani dell’emittente. Domani sapremo come sarà andata. Fino ad allora non c’è nient’altro da aggiungere sul nuovo Btp Italia