INDICE BOVESPA: PC: 82215
EURBRL: PC: 4,4615
Che cosa è accaduto?
Il primo semestre dell’anno non è stato positivo per il paese sudamericano, né lato azionario né lato valutario, ma il secondo semestre sta fornendo dei segnali di possibile inversione di tendenza.
L’indice Bovespa si è riportato in territorio positivo da inizio anno, con un guadagno di quasi l’8% in divisa locale - a fronte di un -4,5% dell’Eurostoxx50 e di un -7% del FtseMib - ma tenendo conto dell’effetto cambio per un investitore dell’area euro la performance rimane ancora negativa del 4%. Una debolezza che ha caratterizzato un po’ tutti i Paesi emergenti, che hanno patito il dollaro forte e le tensioni commerciali legate alla guerra sui dazi.
Dai minimi del 19 giugno a 69070, la Borsa è comunque risalita con forza, riportandosi verso 81765 ad inizio agosto, per poi fare base al di sopra di 74250 e ultimamente risalire raggiungendo perfettamente l’obiettivo indicato a quota 85000 (max 85442 il 3 ottobre). Nelle ultime 3 settimane la Borsa brasiliana ha messo a segno un rally pari addirittura al 25% per un investitore in euro, un rialzo davvero considerevole.
Lato cambio, il real si è molto rafforzato nelle ultime 3 settimane: dal picco di metà settembre a 4,9300 il cross si è portato al di sotto del forte supporto a 4,6500, completando così una figura di doppio-massimo sull’euro (e quindi un doppio-minimo sul Real), che ha respinto il cambio portandolo puntualmente all’obiettivo da manuale indicato a 4,4000 (minimo 4,4104 il 3 ottobre).
Su orizzonti plurimensili un segnale di negatività per l’euro si avrebbe solo alla violazione del forte supporto in area 4,2000-4,3000, già testato ad inizio agosto; il tono dell’euro rimane debole fintantoché il cross staziona al di sotto di 4,7000.
Operativamente:
Per la Borsa brasiliana la tenuta del supporto a 78000 (ext 77000) conserva un’impostazione tonica, con possibili ulteriori rialzi al superamento della resistenza a 85000 verso i picchi di fine febbraio a ridosso di 88300.
Ancorché non emergano segnali convincenti di esaurimento del trend dominante di EurBrl che rimane impostato al rialzo su orizzonti strategici, visti i livelli raggiunti dalla divisa unica si suggerisce di mantenere aperte le posizioni lunghe in reais, anche per sfruttare il carry decisamente favorevole, ovviamente per importi contenuti all’interno di una più ampia diversificazione valutaria strategica. Su scadenze intermedie a 3-5 anni la divisa brasiliana, infatti, è remunerata al 9,75-10,50%, mentre i Btp italiani su analoghe scadenze rendono solamente tra l’1,95% e il 2,65%, nonostante i forti rialzi dall’inizio del mese di maggio sulla curva dei rendimenti italiani.
Non emergono elementi di particolare criticità per i prossimi mesi, ancorché là volatilità, come sappiamo, rimanga una costante nei paesi emergenti come il Brasile.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)