Se le Borse scendono e i Btp vengono schiacciati dallo spread, che fare dei propri risparmi?
Ridurre l’esposizione azionaria, a partire dagli Usa, per un derisking reso necessario da un contesto di volatilità in rialzo ed instabile; parcheggiare liquidità in Treasury Usa a 2 anni che, al netto delle tasse, rendono un più che decoroso 2,50%, ed essendo espressi in dollari comportano sì un rischio cambio, ma un rischio che è opportuno correre in un contesto di caos crescente nell’area euro. E poi?
Un comparto interessante, in ottica di decorrelazione di portafoglio, può essere rappresentato dalle materie prime, che da oltre due anni hanno dato segnali di stabilizzazione e di possibile inversione al rialzo dopo anni di discese.
Vista l’elevata volatilità delle commodities è necessario limitare l’investimento complessivo nel comparto ad una componente limitata del proprio portafoglio, diciamo un 10%, entrando non in un’unica soluzione ma con incrementi successivi secondo la logica dei piani di accumulo, diversificando poi su molte materie prime differenti, dai preziosi ai metalli industriali, dai coloniali alle materie prime agricole.
Da dove iniziamo? Un primo chip potremmo metterlo sul Cacao, che non sarà meravigliao come recitava il vecchio tormentone televisivo, ma potrebbe essere un primo tassello per iniziare ad entrare progressivamente nel comparto.
Il Cacao ha subìto una profonda correzione, perdendo quasi un terzo del proprio valore dai picchi di aprile ai minimi di inizio ottobre. Nelle ultime settimane è in corso un tentativo di stabilizzazione e risalita. Il trend dominante dell’ultimo semestre rimane ancora ribassista, essendo caratterizzato da massimi decrescenti, ma è possibile che si sviluppi un’inversione al rialzo.
Uno strumento per entrare sul Cacao è l’ETC con ticker COCO, quotato su Borsa italiana (Codice ISIN: JE00B2QXZK10; Prezzo Chiusura venerdì 26.10: 2,0900). Nel grafico allegato, che esprime la dinamica settimanale a partire dal marzo 2017, si nota la rottura al rialzo della trendline ribassista dell’ultimo semestre: un primo segnale, che necessita conferma, ma comunque positivo.
NB: in termini di liquidità occorre ricordare che gli ETC sulle materie prime, con poche eccezioni, hanno scambi contenuti, che li rendono inadeguati per un’attività di trading, ma sono comunque adatti per investimenti per controvalori limitati (alcune migliaia di euro).
Alla prossima settimana nuovi spunti di acquisto su altre materie prime!
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(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)