Fatto il primo giro di acquisti come da indicazioni operative della scorsa settimana, facciamo il punto sul portafoglio, tenendo il passo con le scadenze che ci creano liquidità preziosissima per rimettere equilibrio all’asset globale dopo il ritracciamento dovuto a zuffe squisitamente (vomitevolmente?...) politiche.
Come detto nell’ultimo nostro articolo, dobbiamo pensare alla salute del nostro portafoglio e pertanto abbiamo acquistato il fondo Carmignac Long-Short European Equities A EUR Acc (FR0010149179) e il fondo H2O Adagio R Cap EUR (FR0010923359), entrambi a ritorno assoluto.
Ora siamo ancora forti di una liquidità pari al 7% del totale cui si aggiungerà tra due giorni un altro 2,5% per un totale di poco meno del 10% dell’asset globale. Infatti è in scadenza il certificato Aletti - Eni 18,65 (IT0004963739) che comprato a 97,70 e rimborsato a 100 ci ha garantito un rendimento del 2,35% senza rischio poiché il rendimento minimo era garantito.
Arriveranno poi altre scadenze tra novembre e dicembre, per cui di fatto siamo nella gradevolissima situazione di avere circa un 50% del portafoglio che sta andando (in parte già andato) in scadenza permettendoci di reimpostare in ottica strategica il nostro asset, con ovvi benefici anche se non immediati.
Come certamente ricorderete, una delle opzioni che avevamo – e che ovviamente manteniamo in canna – era la copertura delle posizioni sul debito italiano in caso lo spread si fosse portatoi stabilmente sopra 320 bps; l’operazione non è stata effettuata, ma rimane valido il piano operativo che vede, nel caso, l’utilizzo di un ETF short BTP. Ricordiamo, per chi volesse eventualmente cimentarsi in autonomia rispetto al portafoglio “ufficiale” che i due ETF papabili in questione sono il BTP1S, Lyxor BTP Daily (-1X) Inverse ETF Acc, LU1523098561 a leva 1, oppure il BTP2S, Lyxor BTP Daily (-2x) Inverse ETF Acc, FR0011023621 a leva 2.
Aggiorniamo quindi il nostro portafoglio, ai prezzi correnti di mercato e con l’inserimento dei due fondi di cui sopra. Il nostro NAV vale oggi 109,30 e potrebbe aver toccato il punto minimo di questo folle e assurdo ritracciamento comandato da logiche di lobby e caste piuttosto che da effettive logiche di fondamentali, ma tant’è.
Siamo propensi a pensare che il minimo sia stato fatto, per diverse ragioni che non approfondiamo per non tediarvi oltre il lecito e anche perché in rete l’informazione di tal senso è copiosa; è quindi inutile che noi si chiosi su quanto già si può trovare su altri media. Ad ogni buon conto, la “ristrutturazione” del nostro portafoglio è ormai avviata e, ripetiamo, porterà i suoi frutti senza ombra di dubbio.
Vediamo ora lo sviluppo delle varie questioni che sono sul tavolo dei mercati e iniziamo a focalizzarci sui prossimi buy per il reinvestimento della liquidità che ci sta arrivando dalle scadenze. Portafoglio aggiornato nell’apposita sezione.