Miscellanea: tra furti nei bitcoin, target elevati di vecchie conoscenze, atteggiamenti pilateschi, etc etc


Quattro parole in libertà. 

1) Azioni PLT Energia, quotata sull'AIM, è una vecchia conoscenza che finora ha offerto scarse soddisfazioni. Eppure la società sta crescendo fortemente nel settore eolico, ma in borsa rimane ancorata attorno a 2,50/2,70 euro tra la totale indifferenza dei gestori.

Da poco ha acquistato 81 MW di energia eolica e 1 MW di energia fotovoltaica. Questo porterà ad un incremento tra il 2017 ed il 2019 del 67% nell'ebitda, come da analisi di CFO Sim.

"The stock inexplicably has not reacted" commenta l'analista di CFO Sim, sorpreso dall'apatia totale nel recepire la notizia sul titolo solo ieri parzialmente diminuita.

Il target price viene elevato a 4,80 euro, la redditività è assicurata, la richiesta di energia eolica cresce, la produzione di PLTEnergia supererà 400GWh di energia verde nel 2018. 

Visto quanto è successo con azioni Alerion (varie OP) e azioni Frendy Energy sorprende che nessuno si interessi a questa potenziale preda al punto che il target è superiore dell' 85% alle quotazioni attuali.

2) Cambiamo argomento e parliamo di BITCOIN, reduce dal previsto crac innestato dalla folle speculazione rialzista, segnalata a suo tempo su queste colonne con un articolo durissimo che paragonava l'ascesa dei bitcoin ai tulipani olandesi di secoli fa, Ora giunge una interessante notizia pubblicata da Olga Kharif su Bloomberg News, Ne riportiamo solo il titolo, più che sufficiente: "Hackers have stolen about 14% of digital currencies". Sappiamo che molti hanno guadagnato piccole fortune, ma auguriamo loro di non essere nel 14% di investitori che si trovano un guadagno (sulla carta!) totalmente scomparso per un furto digitale. Meglio la monetina d'oro non c'è dubbio.

3) Ponzio Pilato e azioni Fratelli Orsero.

Più si analizza il mercato delle banane e dei noli e della sua posizione semi-monopolistica nel trasporto della frutta in Italia dall'America e più sembra strana una quotazione di 9 euro per azioni Fratelli Orsero. Gli analisti attendono perciò i dati del secondo semestre della società per vedere se la stessa ha saputo reagire al primo semestre deludente. Nel frattempo l'azione ha toccato esattamente il prezzo di carico del portafoglio a scarso rischio. Che fare ?

Noi non sappiamo quante azioni Fratelli Orsero siano ancora nel portafoglio degli amici che ci seguono. La salita da 10 euro (più il profitto sui warrant) è stata consistente nel primo semestre 2017 fino a oltre 14 euro. Secondo la vecchia filosofia del Lombardreport.com e del portafoglio a scarso rischio ripetuta dal 1997 su queste colonne, sui rialzi si deve "accompagnare" il movimento. Solitamente in questo ventennio abbiamo spesso ricordato che ogni 10% di salita comporta per noi il consiglio di vendere il 10% del portafoglio. Tutto questo perché i guadagni "sulla carta" rimangono tali ed a rischio fin quando non sono incassati. Quindi presumiamo che circa metà della posizione sia stata liquidata nel primo semestre 2017. Per il resto dobbiamo  agire come Ponzio Pilato, lasciando a voi la scelta a seconda della vostra propensione al rischio: chiudere ed uscire in pareggio per questo 50% rimasto (dopo aver guadagnato con il primo 50%) o rigiocarvi la partita considerando la  quotazione sui minimi e la possibilità di una OPA ? Noi in ogni modo monitoriamo sempre le azioni Fratelli Orsero. Tra due mesi, per chi opta di resistere, i dati di bilancio ci daranno il materiale per una scelta aggiornata. Chi segue strettamente l'analisi tecnica e non vuole perdere rispetto al suo prezzo di carico agirà invece diversamente.

4) Vendere piano piano sui rialzi comporta anche di non trovarsi più con i titoli di una società se i rialzi sono forti. Come praticamente avvenuto con le azioni Retelit che purtroppo abbiamo finito di liquidare a 1,50 euro, ma erano in carico a 0,50 euro ed anzi avevamo anche tardato nell'iniziare a liquidare le azioni. So che è doloroso per l'investitore vedere proseguire al rialzo le quotazioni di un titolo liquidato, ma tenete sempre presente il proverbio "vendi, guadagna e pentiti", e qui il profitto era molto alto, Poi la borsa è sempre aperta e se giungessero voci di nuove clamorose novità si può sempre ricomperare.

5) Non neghiamo che ci ha fatto piacere vedere che l'ufficio studi di Ubibanca ha fissato a 0,41 euro il prezzo delle azioni Agatos. Crediamo che ben pochi ne abbiano parlato dopo il 23 dicembre, giorno dell'assemblea con la decisione di emettere warrant Agatos gratuiti per tutti, allora la piccola società valeva 0,30 euro ieri ha toccato 0,35 euro. Per noi è molto piacevole essere tra i pochissimi "giornalini" finanziari che offrono notizie dimenticate degne di lettura e commenti dalle assemblee, ma perché i grandi giornali finanziari non ne parlano ? Più sorprendente è parlare con i vari gestori. Ricevono ovviamente i due quotidiani finanziari emessi ogni giorno nelle SIM ma a me è accaduto di parlare spesso con gestori che il sabato non si curano di leggere Milano Finanza settimanale del sabato e 24 Ore con allegato Plus. Non li posso biasimare in quanto le notizie "operative" latitano e le interviste con i più seri gestori sono quasi sempre assenti. "E' la stampa bellezza....". Perché faticare nell'intervistare gli a.d. delle 300 società quotate ?  Ormai nessuno legge più, seguono soltanto il trend.....finche la barca va....

6) Azioni Innova Italy 1. La SPAC (Special Purpose Acquisition Company) è stata  tragicamente frenata nella sua ricerca della "preda" per la morte di un importantissimo amministratore, Il ritardo perciò è purtroppo giustificato. Speriamo che entro due mesi la scelta venga fatta dagli altri membri del CdA, venerdì ben 2 SPAC hanno comunicato le loro "prede". La formula delle SPAC, sulle quali ci siamo lanciati 3 anni fa, è ancora valida, l'unico problema è che ne presentano troppe. Due questa settimana: quella proposta da Passera e quella di Palladio. E per la immediata sottoscrizione (per avere i primi warrant gratis) la richiesta minima è sempre di 100.000 euro (purtroppo).

7) Platino. Avete notato che da tre settimane il platino, escluso ieri ed oggi, si comporta meglio di oro e argento ? Dopo la sberla ribassista che l'ha portato a quotare il 30% meno dell'oro (una assurdità mai avvenuta tra il 1950 e fine secolo) il platino, utilizzato anche nelle marmitte catalitiche delle auto diesel, forse è pronto a salire grazie anche alla dura legislazione anti-pollution fatta ora in Cina, che dovrebbe coprire la diminuizione dei diesel in Europa. Il deficit microscopico di metallo nel 2017 (15.000 once probabilmente) salirà di dieci volte nel 2018. Sempre poco, ma almeno è deficit produttivo, non eccedenza! Forse la discesa è finita, monitoriamolo da vicino.

Alla prossima chiacchierata...

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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