Mercati azionari italiani ed internazionali: che dire ?? Basta vedere i grafici.
Siamo pieni come ovetti ! Come scritto nell’articolo di “Sala Operativa”, non possiamo tirarci indietro, dobbiamo andare. I mercati USA tirano “alla brutta”, un giorno sì e l’altro pure i titoli del NASDAQ100 rompono i rispettivi livelli di massimo storico, inevitabilmente perdiamo qualche trade (ancora buono… con il senno del poi) su titoli che in un anno hanno corso come i matti e da poco entrati a far parte del listino tecnologico (v. ALIGN TECNO da 90 $ a 260 $ !!! ed ora a 270 $, ASML da 100 $ a 190 $ ed ora sopra i 200 $, TAKE TWO da 50 $ a 120 $), ma ci vuole coraggio, sì è facile dirlo, ma possiamo mandare allo sbaraglio con noi anche i nostri 400 abbonati, è già difficile dormire la notte in questa bellissima situazione, perché vi state chiedendo ?? Ma perché fino a quando non andiamo almeno a target con tutti i titoli che abbiamo, lo stato d’animo è quello, anche se consciamente sappiamo bene che ciò rasenterebbe l’impossibile, specie sotto trimestrali, ma l’ottimismo non deve mai mancare, MAI !!
Detto ciò passiamo a dare uno sguardo alle performance odierne degli indici azionari, con S&P500, DOW JONES e NASDAQ100 che aggiornano per l’ennesima volta i rispettivi massimi storici, grazie anche ad un dollaro molto debole in questo periodo. Ad una manciata di minuti dalla chiusura giornaliera e settimanale l’S&P500 ha fatto registrare un massimo a 2810,33 ed ora guadagna il + 0,44%, il DOW JONES livello massimo a 26071,72 ed ora guadagna il + 0,21% ed infine il NASDAQ100 livello massimo a 6843,24 ed ora guadagna il + 0,34%.
Nessun dato macro di rilievo è uscito quest’oggi, mentre a tenere banco a livello politico è sempre Trump che vuole interrompere entro il 5 marzo il Deferred Action for Childhood Arrivals (DACA), il programma che tutela i Dreamers, i migranti arrivati negli Stati Uniti irregolarmente da bambini, e ridurre il programma di assicurazione sanitaria per i bambini (CHIP), cosa che ha inasprito gli animi tra i Democratici che sostengono l’esatto opposto deciso da Trump.
Lasciamo gli States e passiamo agli indici europei ed infine a quelli nostrani, oggi è il DAX l’indice “premium” che chiude la seduta a 13434,5 (+ 1,15%) ad un soffio dal suo massimo storico di 13525, seguito dall’indice EUROSTOXX50 che chiude a 3649 (+0,77%), poi lo SMI svizzero a +0,61%, il CAC40 francese a + 0,58%, l’AEX olandese a + 0,50% ed infine l’IBEX spagnolo a + 0,45%.
Buone notizie anche dai nostri indici FTSE MIB e FTSE IT All-Share che continuano nel loro consolidamento del trend rialzista e delle aree superiori ai livelli che hanno ingabbiato il rialzo fino ad inizi di Gennaio. Pertanto la chiusura odierna del FTSE MIB a 23749,2 (+ 0,50%) e la chiusura del FSTE IT All-Share a 26179,3 (+ 0,52%) ben sopra i rispettivi livelli di resistenza che ora sono divenuti supporti, ci fa ben sperare per un proseguimento del trend anche se un po' più di “respiro” non guasterebbe.
E veniamo infine al nostro Portafoglio azionario, nel quale le considerazioni le abbiamo fatte già in apertura di articolo e quindi procediamo solo alla registrazione degli acquisti eseguiti quest’oggi su ben 4 titoli italiani, AMPLIFON, AZIMUT, FERRARI e FINECOBANK, non ancora entrati CATTOLICA e PIRELLI & C, e 2 del NASDAQ strategia “Breakout”, CADENCE DESIGN e SYNOPSYS.
- AMPLIFON (IT0004056880) A 14,04.
- AZIMUT (IT0003261697) A 19,02.
- FERRARI (NL0011585146) A 98.05.
- FINECOBANK (IT0000072170) A 9,78.