Continuano gli aggiornamenti dei massimi storici sugli indici USA senza grandi strappi ma con sorprendente continuità, non così in Europa, ad eccezione di Londra che presenta un trend a livello missilistico, ed in Italia che presenta un andamento più ondivago, quindi soggetto ad improvvise, brevi, ricadute che, seppur in un trend rialzista, contribuiscono a mantenere entro certi limiti gli indicatori di forza del trend, in pratica manca ancora il “respiro del mercato”, termine tanto caro al Dott. Tomasini, ma che fotografa in pieno il nostro pensiero sul mercato.
Detto ciò passiamo a dare qualche numero iniziando appunto dai mercati “TORO”, ieri abbiamo notato un indice Russell 2000 stellare che ha guadagnato un + 1,73%, apice dei ritorni più moderati degli indici che più seguiamo, come il DOW JONES a 25574,5 (+ 0,81%), l’S&P500 a 2767,5 (+ 0,70%) ed il NASDAQ100 a 6709,5 (+ 0,69%).
Queste ottime performance nonostante a livello macro siano usciti dati sulla produzione industriale di dicembre tutt’altro che confortanti visto il segno meno uscito (-0,1%) sia per il dato con tutte le componenti che per il dato depurato “ex-cibo ed energia” a fronte di aspettative per un +0,2% per entrambi i casi, il che fa scendere i dati annualizzati ad un + 2,6% con tutte le componenti e ad un + 2,3% il dato depurato, contro attese rispettivamente del + 3,0% e +2,5%.
Da segnalare in uscita, anzi già usciti, quest’oggi gli importanti dati “inflazionistici” dei prezzi al consumo rilevati in dicembre uscito in contrazione il dato con tutte le componenti a + 0,1% contro attese per un + 0,2%, migliore invece il dato depurato “ex-cibo ed energia” uscito a + 0,3% contro attese per un + 0,2%, il che porta i dati annualizzati rispettivamente a +2,1% con le componenti (in linea con le attese) e ad un + 1,8% il dato depurato contro attese per un + 1,7%. Inoltre sono usciti in linea con le attese i dati sulle vendite al dettaglio, sempre relative al mese di dicembre, a +0,4% sia il dato con tutte le componenti che il dato depurato.
Al momento che scriviamo, manca mezz’ora all’apertura del cash, tutti i future USA sono in territorio positivo.
In Europa, a fronte anche dell’uscita di buoni dati macro come la produzione industriale dell’Eurozona o le vendite al dettaglio in Italia, ieri la seduta pur iniziando con toni positivi non riusciva a mantenere lo stesso “appeal” finendo le contrattazioni in territorio negativo, a ciò ha contribuito senz’altro la lettura delle minute relative alla riunione della BCE del dicembre scorso, nelle quali si accenna ad una possibile revisione della politica monetaria e dei parametri ad essi collegati già ad iniziare dai primi mesi del 2018. Ciò ha, de facto, dato forza alla moneta Europea, penalizzando gli indici azionari.
Di contro e per questo favorevolmente impressionati, gli indici italiani FTSE MIB e FTSE IT All-Share aprivano e mantenevano il sentiment positivo per tutta la seduta con guadagni superiori al mezzo punto percentuale, ma senza quello “sprint” che ci avrebbe potuto far dire che……, ma accontentiamoci, avere stabilmente il FTSE MIB sopra quota 23.000 ed il FTSE IT All-Share sopra quota 25.600 sarebbe un bel vedere…….sarebbe, appunto !!
Al momento che scriviamo gli indici italiani confermano anche oggi il trend positivo registrando una performance superiore al mezzo punto percentuale e ci auguriamo vivamente che rimanga così, ma senza mettere limiti alla provvidenza, fino alla chiusura che è anche chiusura settimanale.
Infine uno sguardo al nostro Portafoglio azionario nel quale, a conferma che sui titoli italiani è un momento di stasi, ieri sera abbiamo venduto in leggera negatività il titolo ENAV (-2,94%), titolo che per un SOLO tick non ci ha preso il livello di target 50% (+8/9%) e che, in seguito, pur abbassando leggermente tale livello, non siamo stati eseguiti per 3-4 tick per poi uscire neanche a pareggio. Come scrivevo in risposta ad un post ci sono dei momenti buoni (v. trade aperto e subito andato a target) e meno buoni (v. ultimo esempio) pur avendo azzeccato tutta l’analisi sul titolo, momenti che si guadagna da un + 15% ad un + 50% a trade contro momenti che si prendono diversi STOP di seguito, ma l’importante è avere un corretto money management eseguendo tutte le operazioni e non solo alcune, investire lo stesso controvalore per ogni operazione, rispettare pedissequamente i livelli di STOP e spalmare l’investimento su un arco temporale annuale se non ciclico, altrimenti diventa tutto “random” ed il rischio di farsi male diventa serio.
Da registrare quest’oggi in apertura, e concludo, l’entrata volante in acquisto sul titolo italiano:
- - MEDIOBANCA (IT0000062957) A 9,84.
- - ENAV (IT0005176406) A 4,292.