Sembra semplice ma non lo è puntare sui bond “inflation linked”, perché esposti a diverse variabili. Ecco cinque strumenti da maneggiare con cura.
Cedole & dividendi
Movimenti forti sul fronte dei rendimenti dei titoli di Stato. Il decennale Usa è passato in pochi giorni dal 2,4 al 2,54%, mentre il Bund da metà dicembre è rimbalzato dallo 0,30 allo 0,45%. Fra i motivi che determinano movimenti così ampi c’è il timore dell’inflazione. Per ora resta sotto controllo…ma di fronte a un’economia che si surriscalda e a un prezzo del petrolio in forte crescita occorre ricominciare a considerare con attenzione questo fattore. I numeri non sono ancora significativi, ma sul tema qualsiasi previsione futura sarebbe azzardata. Come proteggersi dall’inflazione allora? In tanti modi. Quello più semplice consiste nel puntare sui bond “inflation linked”. Belli in teoria, sebbene non facili da gestire in pratica. Perché?
1°) Oggi sono cari, per molteplici fattori
2°) Al contrario di quanto spesso si crede corrono anche loro il rischio aumento tassi: la cedola base infatti è sostanzialmente fissa e risente quindi della cosiddetta “duration”. In presenza di un rialzo del costo del denaro le relative quotazioni ne risentono.
3°) Nella maggior parte dei casi hanno scadenze lunghe. Sono proposti infatti in un’ottica soprattutto di investitori istituzionali, che devono proteggere fondi pensioni, gestioni patrimoniali e polizze assicurative dal rischio inflazione.
4°) Quelli esteri (Francia, Germania, Spagna ecc.), quotati in Italia, sono poco liquidi e presentano “spread” talvolta assurdi.
5°) Interessante la diversificazione sui mercati extra euro, ma attenzione alla componente valutaria, che può – se la nostra valuta si rafforza – ridurre o anche annullare l’accumulo di inflazione sulle spalle dei “linked”.
Quindi per proteggersi dall’inflazione bisogna operare con una strategia difensiva nel doppio senso:
1°) da una parte azzerarne l’impatto negativo sui patrimoni
2°) dall’altro lato acquistare gli “inflation linked” valutando il rischio di un ribasso delle quotazioni in presenza di tassi che salissero.
Ecco perché le quotazioni in “buy” devono essere vagliate con attenzione. Consigliabile pertanto un piano di posizionamenti suddivisi nel tempo sfruttando quotazioni che scendessero, per abbassare il più possibile i prezzi medi di carico.
Proprio in questa visione riproponiamo i cinque titoli presentati martedì a Bond Tv, la trasmissione di Class Cnbc riservata alle obbligazioni e interamente dedicata nell’ultima puntata appunto agli “inflation linked”.
Il Btp€i che prezza più basso
Emittente |
Italia / Btp€i |
Valuta |
Euro |
Scadenza |
15/9/2032 |
Cedola |
1,25% + inflazione Europa |
Prezzo |
101,3 |
Isin |
IT0005138828 |
Liquidità |
Ottima (Mot) |
Lotto |
1.000 euro |
Duration 9,9
Indicizzato all’inflazione europea, tendenzialmente più elevata di quella italiana, pur con una vita residua lunga quota solo di poco sopra la pari, il che non avviene per tutti gli altri Btp€i.
Il Bund per non pensarci più
Emittente |
Germania / Bund€i |
Valuta |
Euro |
Scadenza |
15/4/2046 |
Cedola |
0,10% + inflazione Europa |
Prezzo |
Fra 117 e 118 |
Isin |
DE0001030575 |
Liquidità |
Ottima (Otc) |
Lotto |
1.000 euro |
Duration 30,3
La sensibilità ai tassi è iper elevata e la quotazione alta (conviene – se possibile – comprare sul mercato “Otc”, dove il titolo è molto più liquido) ma in questo caso si punta all’abbinata fra solidità dell’emittente e garanzia della protezione dall’inflazione europea. E’ un titolo da mettere in portafoglio e – se possibile – da portare a scadenza. Si adatta per esempio a chi sia giovane e voglia proteggersi dal rischio di aumento del costo della vita con il passare degli anni.
L’Etf degli “inflation” del mondo occidentale
Emittente |
Db X-trackers |
Valuta |
Euro hedged |
Sottostante |
Governativi “inflation” Paesi sviluppati |
Dividendi |
Ad accumulo |
Prezzo |
229 euro |
Isin |
LU0290357929 |
Liquidità |
Buona (Borsa Italiana) |
Ter |
0,25% |
L’inflazione dei Paesi sviluppati senza il rischio cambio (riferito solo ad alcuni), con una copertura dei diversi “inflation linked” sulle più differenti scadenze.
L’Etf dei “Tips” con cambio coperto
Emittente |
Ubs |
Valuta |
Euro hedged |
Sottostante |
Us Tips 1-10 anni |
Dividendi |
Ad accumulo |
Prezzo |
10,9 euro |
Isin |
LU1459801780 |
Liquidità |
Buona (Borsa Italiana) |
Ter |
0,20% |
Attenzione all’inflazione Usa ma attenzione anche al dollaro “biricchino”. Con questo Etf si punta sui Tips (Treasuries inflation) senza il rischio di cambio.
L’Etf di quelli dell’area euro
Emittente |
Lyxor |
Valuta |
Euro |
Sottostante |
Bond inflazione eurozona |
Dividendi |
Ad accumulo |
Prezzo |
151 euro |
Isin |
LU1650491282 |
Liquidità |
Ottima (Borsa Italiana) |
Ter |
0,20% |
L’Etf più semplice, quello riferito ai bond in €, con tutti i relativi emittenti e le molte scadenze.