Facciamo un veloce aggiornamento del nostro portafoglio, che nelle ultime sedute ha dato un vero colpo di reni riportandosi molto vicino al massimo storico registrato a fine 2017 a quota 113. Infatti il nostro NAV vale oggi 112,93 rispetto ai 112,68 di una settimana fa. Le dinamiche di questo inizio 2018 sono, per certi versi, da valutare con attenzione.
Posto che il nostro portafoglio è in perfetto equilibrio e dimostra con costanza di essere in grado di minimizzare la volatilità negativa e di beneficiare di quella positiva, vi sono alcuni aggiustamenti che stiamo meditando per contemperare l’esigenza di rigoroso controllo del rischio unita ad uno po’ di “birra” da cercare in termini di rendimenti. Cosa non facile, posto che il punto fermo è il controllo del rischio, che non può e non deve mai uscire dai confini della vocazione di questa rubrica che è appunto a rischio contenuto.
Come dicevamo negli scorsi editoriali, vi sono alcuni titoli che da tempo stiamo tenendo sotto osservazione, ma che sino ad ora ci hanno convinto sotto il profilo del timing di ingresso; motivo per il quale abbiamo atteso. Ora, in ragione di quanto stiamo osservando sui mercati, da un lato abbiamo la netta evidenza di rendimenti impliciti in rialzo sul mercato obbligazionario e un serio tentativo di portare via i massimi relativi precedenti sull’azionario. Sul fronte obbligazionario, la sensazione è che inizino a farsi sentire da un lato le riduzioni dei QE e dall’altro le spinte inflattive dovute sia al rialzo del greggio sia alla riforma fiscale di Trump.
Non a caso infatti, nello scorso articolo dicevano che la variabile fondamentale che fungerà da chiave di lettura sarà quella dell’inflazione. Ecco quindi che, alla luce di queste considerazioni e alla luce dei recenti movimenti dei mercati, i candidati sotto osservazione sono aumentati, avendo inserito nella Watch List un paio di ETF legati all’inflazione (sul fronte di titoli siamo già ben coperti con i vari Btp) e un ETF di natura azionaria, nell’ottica di partecipare al rialzo delle Borse se saranno confermate le prime indicazioni di ripresa del trend rialzista principale.
La liquidità che abbiamo ancora disponibile, tuttavia, non copre le necessità nel loro complesso (ergo, ETF inflazione più ETF azionario), per cui dobbiamo anche valutare come creare liquidità necessaria vendendo qualche asset attualmente in portafoglio. Cosa non facile perché non possiamo intaccare l’equilibrio generale del portafoglio e quindi bisogna ragionarci per bene.
Ad ogni buon conto, almeno per la parte relativa agli ETF legati all’inflazione non è escluso che nei prossimi giorni si possa già procedere, mentre per la parte relativa all’eventuale quota di azionario vorremmo fare ancora alcune valutazioni.
Portafoglio aggiornato nell’apposita sezione e grafico del NAV come di consueto anche qui sotto.