Analizzeremo nel tempo titoli da “buy and hold for all your life”. Si parte con la leader dell’alimentazione, una società svizzera globalizzata all’ennesima potenza.
Cedole & dividendi
La seconda puntata di “Investire in Borsa – azioni dell’auto” annunciata per oggi verrà pubblicata la settimana prossima.
Potete comprarla in franchi svizzeri o in dollari, ma anche in euro, il che rappresenta un punto forte per l’investitore europeo; qualunque scegliate, l’azione Nestlé è ai vertici della classifica dei titoli per una vita, strategia oggi presa in considerazione perfino dagli investitori istituzionali. La società elvetica è infatti una leader mondiale in continua trasformazione. Se pensate alla cioccolata Cailler, alle cialde Nespresso e all’acqua S. Pellegrino vi limitate a poca cosa, poiché Nestlé è attiva sull’intera catena dell’alimentazione umana, dei cibi per animali e della cosmesi, con una moltitudine di marchi. Quasi impossibile calcolarli (sono comunque ben oltre 100), anche perché esistono varie trasposizioni nazionali, soprattutto nei Paesi emergenti.
Il fatturato globale nei primi sei mesi del 2017 è stato di 43 miliardi di franchi svizzeri, con un margine operativo del 15,8%. I trend dell’intero anno dovrebbero essere allineati a una crescita costante, compresa in una forchetta stimata fra il 2 e il 4%. Niente di esplosivo ma il tutto adeguato a una politica di sviluppo progressivo nel tempo. Di qui l’inevitabile domanda se l’azione Nestlé sia davvero da “buy and hold for all your life”.
Le tre versioni dell’azione Nestlé
Quella in franchi svizzeri, la capofila, ha questi caratteri identificativi: Borsa di Zurigo – codice NESN – Isin CH0038863350 – capitalizzazione di 252,2 miliardi di franchi.
Quella in dollari Usa è un Adr: Borsa New York mercato “Otc” – codice NSRGY – Isin US6410694060.
Quella in € è la versione europea dell’Adr Usa: Borsa Francoforte – codice NESM – Isin US6410694060. Si noti come l’Isin corrisponda a quello dell’Adr in $ e in effetti l’unica differenza consiste nell’impatto del cambio $/€, con la corrispondenza delle quotazioni rapportate alla rispettiva valuta.
Quale azione Nestlé conviene? La risposta è semplice: senz’altro quella in Chf per due motivi: la liquidità risulta certamente maggiore; si ha l’impatto solo del cambio fra euro e franco per chi acquista da un conto in € (pur con le precauzioni cui si accenna nella sintesi finale), più stabile rispetto a quello del cambio fra euro e dollaro, tanto più considerando che il sottostante business è comunque espresso in Chf. La versione in euro risente invece di troppi fattori valutari.
Riorganizzazione incessante
Uno dei motivi per cui l’azione Nestlé va considerata in un’ottica di lungo e lunghissimo periodo consiste nell’impegno della società a una continua riduzione dei costi strutturali. Gli interventi per esempio annunciati nei giorni scorsi per i prossimi anni riguardano tagli da 600 a 800 milioni di franchi nella produzione, da 500 a 600 milioni negli acquisti e da 900 a 1.100 milioni negli oneri generali. Nel frattempo sono previste acquisizioni, grazie all’ingentissima liquidità in cassa, che consentirà di mettere sul mercato qualcosa come 20 miliardi di franchi, destinati a M&A e al buyback di azioni, programmati nel prossimo triennio. Escluse invece sia cessione sia acquisizione del controllo totale della francese L’Oréal, di cui Nestlé possiede il 23% del capitale.
In Borsa l’azione Nestlé va così
E adesso i numeri di un gigante dell’economia, non sempre adeguatamente preso in considerazione dagli investitori italiani.
Quotazione (1) |
+ / - da 3/1/17 |
Eps |
P/E |
Div. yield |
81,1 Chf |
+11,5% |
3,5 Chf (stima17) |
22,9 (stima 17) |
2,8% |
- Dati riferiti alla versione quotata a Zurigo - Eps = Utili per azione - P/E = Rapporto prezzo/utili
Range 52 settimane: 67 – 86 Chf
Il P/E non è favorevole e porta alla considerazione di un titolo sopravalutato, il che è inevitabile dopo un trend accumulativo durato – senza quasi interruzioni – dal 2003 in poi, salvo l’inevitabile correzione del 2008-2009. Anche il dividend yield è modesto e ciò richiede un approfondimento.
Quel dividendo all’americana
Già il dividendo! L’ultimo importo pagato è stato di 2,3 Chf (12/4/2017), piuttosto esiguo se si considera la notevole liquidità in cassa di Nestlé. E’ pur vero che la società –gestita con modalità più in stile statunitense che europeo – ha continuato ad aumentare i profitti versati agli azionisti con un trend regolare negli anni: dagli 1,4 Chf del 2009 si è passati via via agli 1,95 del 2012, ai 2,2 del 2015 e ai 2,3 dell’ultimo anno. Il movimento proseguirà? Nessuna notizia in merito da parte di Nestlé, ma gli analisti stimano che vari ratio saliranno nei prossimi anni: per esempio il cash flow per azione (+9,5% nel 2018). E’ possibile quindi che già a breve termine il rendimento dell’azione Nestlé possa andare oltre il 3% e c’è chi ipotizza anche oltre il 3,2%. La crescita regolare nella distribuzione dei profitti conferma una visione in “american style” della gestione societaria, con un dividendo modesto ma solidamente in progresso al passare del tempo.
Le valutazioni dell’azione Nestlé
Il P/E poco favorevole non esclude che gli analisti siano ancora propensi a uno “strong buy” di medio periodo: ben 15 dei 31 specializzati sul titolo si esprimono in tal senso, mentre 12 sono per un “hold” (mantenere). Il target dei 90-92 Chf è ipotizzato dai più favorevoli, ma attenzione all’analisi grafica, che individua questa situazione:
crescita continua sì ma con trend ondulatorio di breve periodo, che fanno fra l’altro dell’azione Nestlé una delle preferite dai trader svizzeri. Dato però che l’approfondimento di Lombard Report punta al lungo e lunghissimo periodo, la periodicità di osservazione dei movimenti deve avvenire su base settimanale e mensile. Dal 2009 è in atto un chiaro trend rialzista, inserito in un canale piuttosto ristretto. Ora il titolo si muove attorno al supporto dei 79,9 Chf, che probabilmente romperà al ribasso, poiché indicatori e medie mobili sono tutti improntati al “sell”. Il che è positivo, visto l’obiettivo temporale postosi. I punti di riferimento determinanti sono quindi:
Pivot point resistenza R3 (monthly) |
87,6 Chf |
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Pivot point resistenza R3 (weekly) |
83 Chf |
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Media 20 sedute (weekly) |
81,9 Chf |
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► |
Quotazione attuale |
81,1 Chf |
Pivot point supporto S3 (weekly) |
78,5 Chf |
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Media mobile 20 sedute (monthly) |
75,9 Chf |
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Media mobile 100 sedute (weekly) |
75,6 Chf |
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Pivot point supporto S3 (monthly) |
75,2 Chf |
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Media mobile 200 sedute (weekly) |
72,9 Chf |
|
Media mobile 200 sedute (monthly) |
50,6 Chf |
In sintesi: l’azione Nestlé è sopravalutata nella fase attuale e lo dimostrano gli indicatori su periodicità settimanale, in buona parte improntati al “sell”, pur con volatilità al ribasso. Su periodicità mensile si registra invece un “buy” netto. Per chi punti al lungo e lunghissimo periodo un livello di entrata consigliabile si colloca fra i 75 e i 76 Chf, ma è preferibile attendere una definizione del dividendo 2017 (pagato nel 2018). Se si riuscisse a superare il 3,2% di yield l’azione Nestlé diventerebbe più attraente, pur con due limiti di cui tenere conto: la doppia tassazione (il pagamento è solo “cash”) e il cambio Eur/Chf, che si ipotizza sugli 1,18-1,20 nei prossimi mesi. Tutto ciò non esclude che la società di Vevey (Lago Lemano) abbia molti punti forti:
● una posizione di leader mondiale indiscutibile e in crescita
● un ruolo sempre più forte nel contesto delle acque minerali, visto in forte sviluppo
● una liquidità in cassa eccezionale
● una decisa politica di riduzione dei costi
● l’avvio di un piano di “buyback” che potrebbe essere molto consistente.
Un’azione per la vita? Sì, ma messa in portafoglio con un piano di acquisto molto progressivo e strutturato in base al “dividend yield”. Il rischio maggiore? Quello inevitabile nel settore dell’alimentazione, pur con tutte le cautele messe in campo: qualche “class action”.