Vari motivi hanno raffreddato l’interesse per il titolo, ma i primi dati riferiti al 2017 sono più che positivi. Un obiettivo possibile: “dividend yield” al 5,5%.
Cedole & dividendi
Non c’era patrimonio conservativo – tipico dell’italiano medio – che non prevedesse fino a qualche anno fa l’azione Snam. Da qualche tempo la situazione è cambiata e lo dimostra un dato: fra i clienti Fineco è presente solo nel 2,9% dei portafogli, contro il 16,9% di Enel e il 14% di Eni. Il divario è significativo e dovuto probabilmente a un calo di notorietà, a performance non strabilianti e a un ultimo dividendo deludente. Nel 2017 (esercizio 2016) l’azione Snam ha pagato solo 0,21 euro, contro 0,25 euro dei due anni precedenti. La cuccagna è finita? No, se si considera che il “dividend yield” risulta comunque del 5,16%, non ai vertici nel contesto del Ftse Mib ma di assoluto rispetto in ambito europeo.
I numeri della società sono attualmente i seguenti:
Quotazione |
+ / - da 2/1/17 |
Eps |
P/E |
Div. yield |
4,066 € |
+2,5% |
0,27 € (stima 17) |
15,1 (stima 17) |
5,16% |
Eps = Utili per azione - P/E = Rapporto prezzo/utili
Range 52 settimane: 3,41 – 4,33 €
Per capire meglio il posizionamento dell’azione Snam ecco un confronto con una società equivalente, la spagnola Enagas, leader nell’attività di trasporto, stoccaggio del gas naturale e “system operator” sull’intera rete nazionale iberica:
Quotazione |
+ / - da 2/1/17 |
Eps |
P/E |
Div. yield |
23,6 € |
-3,5% |
1,95 € (stima 17) |
12,2 (stima 17) |
5,9% |
Eps = Utili per azione - P/E = Rapporto prezzo/utili
Range 52 settimane: 22,4 – 26,9 €
L’azione Snam appare un po’ sopravvalutata e soprattutto – operando in un’attività tradizionale – dovrebbe registrare un P/E leggermente più basso. Ciò porta la stragrande maggioranza degli analisti specializzati sul titolo a fissare un “hold” (mantenere), senza entusiasmi sul “target price” fissato in una forchetta media compresa fra 3,9 e 4,3 euro: solo Rbc Capital e Barclays salgono a 4,75 euro, con giudizio “outperform”.
In realtà le ultime notizie sulla società dovrebbero impattare bene sull’azione Snam, se si considera che:
● l’utile netto riferito ai primi sei mesi del 2017 è salito a 504 milioni di euro (+18%)
● la domanda di gas ha ripreso slancio (+11,7%)
● i costi della separazione da Italgas sono stati assorbiti
● la rinegoziazione del debito della società comporta minori oneri.
Il giudizio che il management esprime è di “una crescita profittevole e remunerativa”. Il sentiment sta quindi migliorando ma la reazione in Borsa si è vista parzialmente dopo la forte debolezza di fine giugno, in parte compensata dal recupero avviatosi a luglio.
Nella fase attuale la rottura al ribasso dei 4,08 euro ha riportato debolezza sull’azione Snam e una riaccumulazione appare ora meno probabile. I livelli da monitorare sono comunque i seguenti:
Resistenza |
4,23 euro |
|
Media 20 sedute (daily) |
4,13 euro |
|
Media 50 sedute (daily) |
4,07 euro |
|
► |
Quotazione attuale (28/9 – ore 11.00) |
4,066 euro |
1° supporto |
4,01 euro |
|
Area di tensione |
4,00 – 3,94 euro |
|
Media 200 sedute (daily) |
3,97 euro |
|
2° supporto |
3,80 euro |
In sintesi: il quadro tecnico incerto conferma la valutazione “hold” (sebbene di lungo periodo) degli analisti specializzati sul titolo. Per chi punti al dividendo una fase di debolezza è auspicabile, anche perché non si può escludere – sebbene nessuno ne abbia finora parlato – di un piccolo ritocco al rialzo degli 0,21 euro versati a maggio. Un obiettivo “dividend yield” al 5,5% riporterebbe più interesse sull’azione Snam.