Consueto aggiornamento delle nostre analisi e previsioni sui mercati obbligazionari, ai fini della pianificazione e della gestione strategica della componente obbligazionaria del portafoglio, in accordo agli sviluppi dei mercati e in base alle attese su tassi e rendimenti.
La ZC-Yield Curve è rimasta sostanzialmente stabile rispetto all’ultima rilevazione, con i rendimenti sul tratto a lunga, che si confermano oltre area 1,60%. Stabile anche la parte a breve che continua a fornire indicazioni su attese per una politica monetaria BCE “morbida” anche nel 2018. La variazione più rilevante, da mesi a questa parte, è sul tratto a lunga che ha perso la connotazione piatta che lo caratterizzava da molto tempo, per assumere ora un’inclinazione positiva.
Al momento pare che l’esito delle elezioni in Germania non abbia impattato più di tanto sulla curva, mentre ha impattato in maniera evidente sul cambio EUR/USD, con la moneta unica che si è già ridimensionata dai massimi in area 1,20 viaggiando verso area 1,17.
Sostanzialmente stabili i forward su Euribor 6 mesi che, oltre a proseguire nell’indicare attese per un atteggiamento compiacente della BCE ancora per qualche tempo, si confermano sopra area 2,20% sul tratto a lunga, in linea con i valori della scorsa rilevazione.
Piuttosto stabili anche gli spread, salvo il proseguimento delle tendenze già evidenziate nella scorsa rilevazione, come lo spread POR/GER che prosegue il movimento di contrazione (ricordiamo che S&P ha promosso Lisbona portando il rating del Portogallo da BB+ a BBB- con outlook stabile). In allargamento lo spread della Spagna, ovviamente influenzato dal clima politico sul referendum per la Catalonia; anche il nostro spread torna ad allargare di qualche bps, rimanendo ormai comunque ben saldo sotto area 200 bps.
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati, notiamo una prima conferma sul tentativo di riprendere la via del rialzo dei rendimenti (per cui prezzi dei bond in discesa), come osservato nella scorsa rilevazione. In modo particolare, anche se dai grafici non si vede ancora chiaramente, il governativo che sta soffrendo maggiormente in termini di prezzo è proprio il Bund che, a differenza per esempio del nostro Btp, perde oltre il -0,20%.
Come ipotizzato nelle scorse settimane, giungono quindi i primi segnali di potenziale ripresa del trend primario ribassista sui bond.
A livello strategico, pertanto, manteniamo invariate le indicazioni suggerite nella precedente analisi: per il debito portoghese così come per le scadenze a medio termine è possibile valutare un alleggerimento progressivo delle posizioni, fermo restando la chiusura delle posizioni per i bond Portogallo in caso di spread sopra 280/290 bps, e per le scadenze a medio-lungo termine la conferma della ripresa del trend dal modello sui rendimenti benchmark. Restano valide, infine, le indicazioni sul mantenere i titoli obbligazionari in USD ed il suggerimento di privilegiare scadenze brevi e tassi variabili per la liquidità eventualmente disponibile.