Un Paese con una crescita priva di eccessi. Lo testimonia il principale listino, replicato da un Etf di Deutsche Bank.
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Può sembrare quasi stravagante osservare il listino di Borsa del Vietnam su periodicità mensile: lo specifico Ftse dal 2012 in poi ha registrato una lateralità senza uguali rispetto alle altre piazze emergenti, muovendosi fra 227 e 358 punti, cioè con variazioni della relativa forchetta del 57%, considerando però minimi e massimi estremi, mentre la media delle oscillazioni è stata ben più contenuta. Lo conferma la situazione riferita all’anno in corso: apertura a gennaio a 282 punti e chiusura venerdì 1° settembre a 312,4 punti. Verrebbe quasi da dire che si tratta di un listino morto. E invece non lo è, come conferma il forte interesse per la Borsa del Vietnam riservato nei suoi confronti dai gestori di fondi.
Ecco il perché del titolo “emergente senza stress”. In realtà la Borsa del Vietnam è molto più composita rispetto a quanto appare esaminando l’Ftse, perché ci sono vari listini secondari, assai dinamici, ma quello principale replica le società più importanti e trattabili a livello internazionale. E’ quindi l’indice di riferimento dell’unico Etf specifico quotato su Borsa Italiana, il Db X-Trackers Ftse Vietnam (Isin LU0322252924), che conferma quanto detto, con un divario fra minimo e massimo nelle ultime 52 settimane alquanto ristretto (20,14 – 23,28 euro). Attenzione però al fatto che la valuta di denominazione è il dollaro Usa, il che incide sulle performance.
I parametri economici del Paese sono tutti ottimi: tasso di crescita annuale del Pil al 6,2%, disoccupazione al 2,1%, inflazione al 3,3%, bilancia commerciale in attivo (sebbene non di molto) e debito pubblico al 62,4% del Pil. La Borsa del Vietnam ne risente positivamente senza eccessive euforie per l’Ftse, mentre ritrova molto più sprint sugli indici minori. Le valutazioni degli analisti fotografano una situazione favorevole, con un’economia stabile, in cui si registra un buon equilibrio fra domanda interna ed export. L’azione del Governo si è mossa in direzione della creazione di un “business environment” che piace, grazie anche a una politica fiscale flessibile. Ormai il 40% del Pil è dovuto al settore privato e la percentuale è destinata a migliorare nei prossimi anni. Ciò agevola gli investimenti stranieri, in netta crescita.
Il Db X-Trackers Ftse Vietnam rispecchia questo quadro e va valutato in una gestione di portafoglio che guardi ai mercati emergenti senza eccessi di volatilità. Ecco le sue caratteristiche.
Valuta denominazione |
Usd |
Valuta negoziazione |
Eur |
Replica |
Sintetica |
Commissioni annue (Ter) |
0,85% |
Volatilità media (1 anno) |
15,3% |
Scambi |
Rilevanti |
Distribuzione dividendi |
No (ad accumulo) |
Rendimento annuo 2014 |
+23,8% |
Rendimento annuo 2015 |
-4,5% |
Rendimento annuo 2016 |
+0,8% |
Rendimento annuo 2017 |
+1,8% |
Le performance degli ultimi tre anni sono state modeste, ma una ripresa sostanziale dell’economia mondiale e dell’export potrebbero riservate sorprese positive per la Borsa del Vietnam, interessante finora più per un cauto trading di breve periodo che per violenti “upside”, caratteristica del tutto anomala nel contesto degli emergenti.