Consueto aggiornamento delle nostre analisi sui mercati obbligazionari, ai fini della pianificazione e della gestione strategica della componente obbligazionaria del portafoglio, in accordo agli sviluppi dei mercati e in base alle attese su tassi e rendimenti.
La ZC-Yield Curve non ha subito sostanziali variazioni rispetto all’ultima rilevazione, salvo un ulteriore lieve allargamento dei rendimenti sul tratto a lunga, che si portano oltre area 1,60% circa. La parte a breve è rimasta più stabile e continua a fornire indicazioni su attese per una politica monetaria BCE accomodante, o quantomeno non chiaramente restrittiva, anche nel 2018. Come sappiamo, nel meeting BCE di ottobre potrebbero esserci indicazioni in merito al Tapering, e sino ad allora i mercati dovrebbero rimanere in questo stato di attesa con movimenti non troppo marcati sui rendimenti impliciti. Anche il cambio EUR/USD – che sarà ovviamente influenzato dalle decisioni dei prossimi meeting delle Banche Centrali – prosegue all’interno del suo trading range tra 1,19 e 1,20.
Sostanzialmente stabili i forward su Euribor 6 mesi che, oltre a proseguire nell’indicare attese per un atteggiamento compiacente della BCE ancora per qualche tempo, rimangono a gravitare in area 2,20% sul tratto a lunga, in linea con i valori della scorsa rilevazione.
Poco mossi gli spread, salvo l’ovvio adeguamento a rendimenti impliciti (anche se non generalizzato) lievemente più alti come visto sulla ZC-Yield Curve, salvo lo spread POR/GER che si riduce di oltre 40 bps dopo che S&P ha promosso Lisbona portando il rating del Portogallo da BB+ a BBB- con outlook stabile, di fatto facendo tornare il debito portoghese all’interno del perimetro Investment Grade. Inutile dire che il debito portoghese è stato ben comprato, portando il rendimento del decennale benchmark dal 2,86% della scorsa rilevazione all’attuale 2,50%.
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati, assistiamo alla prima reazione che indica il tentativo di riprendere la via del rialzo dei rendimenti (per cui prezzi dei bond in discesa), in modo decisamente più marcato per il decennale benchmark UK, ma comunque omogeneo anche sugli altri principali mercati del debito governativo. Come già detto più volte, il rimbalzo delle quotazioni dei bond è da inquadrare come correzione di un trend principale al ribasso (ergo prezzi dei bond in discesa e rendimenti in salita), e questo potrebbe essere il primo segnale della volontà del mercato di riprendere la via del trend primario. E’ ancora prematuro dare per certa la ripresa del ribasso, ma teniamo conto di questa prima reazione.
A livello strategico, pertanto, modifichiamo leggermente le indicazioni suggerite nelle precedenti analisi: per il debito portoghese così come per le scadenze a medio termine è possibile valutare un alleggerimento progressivo delle posizioni, fermo restando la chiusura delle posizioni per i bond Portogallo in caso di spread sopra 280/290 bps, e per le scadenze a medio-lungo termine la conferma della ripresa del trend dal modello sui rendimenti benchmark. Resta valido, infine, il suggerimento di privilegiare scadenze brevi e tassi variabili per la liquidità eventualmente disponibile.