E se il portafoglio diventasse un ranking?
Tutto cambia, inutile rimanere incatenati a vecchie ideologie; la vita è un percorso evolutivo continuo sia umanamente che professionalmente, dunque è giusto dopo tanto lavoro di ricerca percorrere i tempi ed ove possibile anticiparli.
In quest’ottica dopo aver interpellato gli editori ritengo che il portafoglio porti con se un errore concettuale: esso infatti presuppone delle scelte autocratiche da parte di chi compone la rubrica. Le decisioni sono molteplici: decidiamo un capitale o rendiamo il portafoglio infinito? Se infinito a fine anno offre delle performance irrealistiche in quanto nessuno ha le capacità illimitate. Dunque si era deciso di fare un taglio medio da 100k, ma anche questo implica altre forzature, in quanto se il capitale è saturo e ti capita uno, dieci, cento segnali sei obbligato ad ometterli. Poi che taglio si da al portafoglio moderato, prudente, aggressivo.
Ma una rubrica è una rubrica, non è una gestione: in una gestione c’è uno scambio, io conosco il portafoglio, il tempo che il cliente ha a disposizione, il grado di rischio che può sopportare etc; una rubrica deve essere duttile e fornire idee e spinti operativi continui in quanto anche i clienti cambiano continuamente.
Il Trendycator (vedi la presentazione qui) è nato ufficialmente il 18/11/2016 ma è il frutto di anni di lavoro e anni di esperienza di un team consolidato. Non solo: Trendycator si è ancora notevolmente evoluto in quest’ultimo anno di lavoro.
Il Tendycator è da sempre la base delle mie scelte, ma imbrigliato da mille lacci e lacciuoli derivati dalla scelta iniziale del portafoglio, oggi invece abbiamo deciso di aprire il recinto e offrire al grande pubblico tutta la sua potenza predittiva pubblicando le tabelle integrali che fuoriescono dal nostro software.
Ovviamente non verrete lasciati soli: di seguito è riportato un rapido riassunto di cos’è, come funziona, poi la prossima settimana pubblicherò un video dove andrò nuovamente ad enucleare questi concetti.
Il trendicator ha 4 aree di interesse: +1 e -1 sono zone dette di neutralità, dove c’è un trend ma esso non è un trend forte che assume tutte le caratteristiche che richiediamo, poi è innegabile che a volte si può perdere qualcosa come a fine 2015, ma generalmente il trend non conclamato offre una rischiosità maggiore.
Poi ci sono le aree +2 e -2 nelle quali il trend assume tutte le caratteristiche di forza che ci interessa monitorare.
Dal trendicator sono nate una serie di declinazioni, una di queste, forse la più potente è quella denominata Trendicator-SIGNAL il quale in maniera automatica va ad individuare sul grafico queste 4 fasi:
PEAK – Picco di mercato, questo punto identifica un momento di forte tensione sui prezzi.
BT-SH – Breve termine Short, questo identifica una potenziale correzione a cui segue la prosecuzione del trend in atto.
BOTTOM – Bottom importante di mercato, questo punto identifica un momento di forte tensione sui prezzi.
BT-LO – Breve termine Long, questo identifica una potenziale correzione a cui segue la prosecuzione del trend in atto.
L’unione dei due risulta chiarificatore del mercato: infatti un Trendycator che diventa positivo subito dopo un bottom importante assume una validità quasi impressionante.
Nell’esempio proposto sotto, se lo si osservasse senza sapere cosa è avvenuto dopo, ci sarebbe voluto del gran coraggio a entrare dopo una settimana in cui il titolo è cresciuto del 30%; eppure il titolo ha ancora fatto il 70% in più nei mesi successivi.
Il ranking si presenta come un foglio Excel che l’utente può decidere di ordinare come vuole: ad esempio se ordino per Trendicator andando a ricercare i titoli che sono a 2, si possono individuare subito i trend nascenti grazie al “contatore long” il quale mi dice da quante settimane perdura lo stato 2 nell’indicatore.
Parimenti è possibile ordinare andando a ricercare i bottom e i picchi significativi.
In fondo alla tabella ho messo l’indicazione della performance espressa dal titolo a una settimana, a 1 mese e a 1 anno come indicazioni aggiuntive.
Questa settimana ad esempio sono visibili diversi segnali ad esempio:
ETF Lyxor Eurostoxx 600 Basic Res ha l'indicatore appena diventato a +2 il quale però sta anche risentendo fortemente la resistenza statica sul massimo precedente, dunque si consiglia di attendere la rottura dei massimi.
L'ETF Lyxor MSCI WORLD ENERGY dopo una lunga discesa ha appena fatto registrare un interessantissimo bottom che terremo monitorato anche nelle prossime settimane.
Come ultimo esempio prendiamo anche un titolo europeo, parliamo di JC DECAUX FR0000077919 quotata a Parigi: osservate come nel passato i bottom abbiano sempre portato a rialzi decisamente violenti per questo titolo che ormai dal 2014 oscilla nell'intorno degli stessi prezzi.
La prossima settimana come annunciato farò un video per riprendere e dipanare ulteriormente questi concetti.
Scatenate i commenti!
Demaria Walter