Bond del giorno: il nuovo Goldman Sachs tasso misto in $ (Isin XS1561100519)


Per due anni paga il 6,25% e poi si trasforma in tasso variabile con cedola minima dell’1,75%. Ne analizziamo punti forti e punti deboli.

Cedole & dividendi

Ha cominciato a riscuotere un notevole successo dal suo esordio sul Mot solo negli ultimi giorni: il Goldman Sachs tasso misto senior in $ (Isin XS1561100519) con scadenza 11/7/2027 ha superato ieri il valore dei 100 contratti giornalieri, dopo una prima parte di agosto incerta. Il motivo dell’esitazione iniziale è forse banale: Borsa Italiana e l’emittente, nella comunicazione di avvio contrattazioni, hanno commesso un errore, riportando come indicizzazione di riferimento non il Libor Usa ma l’Euribor europeo, il che ha fatto pensare che si riproponesse un assetto già visto in passato, ovvero quello di un tasso variabile strutturato appunto sull’Euribor ma espresso in dollari, strano matrimonio che il mercato non ha mai apprezzato.

Rettificata l’inesattezza (che continua comunque a permanere sulla scheda del bond a Borsa Italiana), il Goldman Sachs tasso misto ha assunto un carattere più usuale, con la seguente configurazione:

tasso fisso 6,25% per le prime due cedole;

tasso variabile indicizzato Us Libor a 3 mesi, con “floor” (valore minimo) pari all'1,75% e “cap” (valore massimo) pari al 4% fino a scadenza.

Le cedole vengono pagate l’11 luglio di ogni anno, il lotto minimo è di 2.000 Usd e l’ammontare emesso di 90 milioni di $. La quotazione attuale, con il collocatore che svolge ancora un ruolo predominante, si colloca a 100,25 $.

Inevitabile l’interesse per questa obbligazione, che ha vari punti forti, ma anche alcuni punti deboli:

Punti forti

Punti deboli

Cedola fissa iniziale elevata

Tasso minimo sul variabile all’1,75%

Probabile buona liquidità negli scambi

Il tetto sul variabile al 4%

Assenza di spread sull’indicizzazione

Peso del collocatore nella fase attuale

Valutiamo ora la questione relativa all’assenza di spread sull’indicizzazione. Soluzione adottata da altri bond dello stesso tipo (ovvero con tasso minimo), quale per esempio il Credit Suisse Mc Fb27 Usd (Isin XS1552684687), può essere in certi casi migliore e in certi peggiore rispetto a quella di obbligazioni con spread e senza tasso minimo. Fra queste ultime due casi fra i tanti si riferiscono al Société Generale Mc Mz26 Usd (Isin XS1265944964), che riconoscerà dal 2018 il Libor 3 mesi +1%, o all’Unicredit Bank Premiere Mc Ap26 Usd (Isin XS1377769879), che pagherà dal 2020 il Libor 3 mesi +0,25%.

Il Libor a 3 mesi è attualmente dell’1,317%, quindi inferiore rispetto al tasso minimo del Goldman Sachs. Alle condizioni correnti sarebbe allora preferibile scegliere per esempio il Soc Gen, che verserebbe il 2,317%, ma la sua quotazione sul secondario si aggira sui 102, rimangiandosi ampiamente lo spread aggiuntivo.

Il fatto è che un confronto fra i tanti tassi misti in dollari quotati al Mot appare impossibile, per un motivo: hanno diverse date di conversione in tasso variabile e quindi il raffronto va fatto in quel preciso periodo, rapportandosi logicamente a valore del Libor e quotazione del momento.

Oggi il Goldman Sachs tasso misto scadenza 2027 attrae per il tasso fisso iniziale e per quel tasso minimo dell’1,75% riferito alla parte variabile, ma restano due incertezze: il tetto del 4% sempre per il variabile, che non dovrebbe essere penalizzante in base all’analisi storica del Libor, sebbene…sia pur sempre una tagliola; la liquidità dopo la fase iniziale di collocamento. L’abbiamo valutata fra i possibili punti forti, ma è pur vero che le emissioni presenti su Borsa Italiana a tasso misto in $ sono tante e non sempre il secondario le scambia attivamente con il passare del tempo.