Ne avevamo fugacemente già parlato in occasione di un articolo sullo scoperto di borsa.
Ricordavamo la testardaggine di alcuni fondi anglosassoni nel mettersi al ribasso su titoli a scarso flottante, una operazione estremamente pericolosa per il singolo investitore/speculatore.
Chi voglia puntare al ribasso deve operare tramite indici, non tramite azioni talora illiquide.
Ci riferiamo ovviamente al caso di Retelit sulla quale attualmente sono scattate (ancora per l'ennesima volta) due operazioni al ribasso. La solita ben nota societa' finanziaria GSA è al ribasso dal 27 luglio con ben lo 0,7% del capitale sociale di Retelit mentre l'Oxford Asset management è al ribasso con l' 1,29% dal 7 agosto.
GSA è ben nota a chi segue Retelit, è una vita che speso si mette al ribasso su questa azione. Una stranezza, il titolo che ben conosciamo avendolo consigliato tre anni fa a 0,50 € mentre ora quota 1,30 dopo un massimo di 1,49 euro, tre anni fa sembrava allora regalato, poi inizio' il rialzo spinto dall'interesse per la banda larga e da voci di possibili novita' dopo che il nuovo gruppo dirigente lanciò i nuovi piani aziendali (rispettati e superati negli anni seguenti). Eppure GSA picchiò spesso duro nonostante i rischi che potesse esserci un take-over (come avvenuto per mc.link) o che gli utili diventassero realtà (come avvenuto).
Noi avevamo seguito la parabola rialzista di Retelit, ora alleggerita da poco) e la posizione ribassista di GSA ci ha sempre sorpreso, questo non toglie che con il ribasso si possa guadagnare, anche se ci piacerebbe dare una occhiata sui conti di queste operazioni ribassiste imbastite dagli anglosassoni mentre l'azione si triplicava.
Lo stesso e' accaduto (e accade) per tanti anni sull'argento. Il metallo è spesso salito ma su questo rialzo è sempre stata presente, in funzione ribassista, JPMorgan. Il più grande esperto americano sul metallo bianco,Ted Butler, ha scritto che JPMorgan, con l'immensa forza di cui dispone) ha sempre chiuso in utile le operazioni ribassiste in questi anni nonostante si sappia che l'argento è il metallo più sottovalutato, che ancora quota un terzo del 1980 (!), una situazione incredibile. Ma JP Morgan puo' giocare sul mercato in quanto il Comex ha leggi non sempre rispettate e una potenza del genere può operare facilmente, come testimoniato dagli studi di Butler.
Il ribasso di Retelit, che come capite ora ci tocca poco in quanto il titolo si è triplicato e naturalmente su tali rialzi la posizione del Lombardreport.com si è da poco fortemente ridimensionata, ci insegna che ci sono dei "recidivi" ribassisti che operano sul titolo. Chiaro che hanno piu' possibilita' di chiudere in utile una operazione al ribasso vendendo il titolo a 1,30 € che, un anno fa, a meta' prezzo, ma si rendono conto dei rischi che tali operazioni comportano ? Chiaro che lo sanno e giu' il cappello se, come JPMorgan sull'argento, riescono chiudere con utile le operazioni al ribasso su un titolo che si è triplicato. Veramente complimenti in tal caso!. Noi consigliamo caldamente a tutti i nostri amici lettori di NON operare al ribasso su titoli a SCARSO flottante. Se qualcosa di positivo avvenisse questi due ribassisti dovrebbero correre a ricoprirsi....ed andate a prendere al meglio un 2% di capitale in una borsa dove la liquidita' non è eccelsa.
Tutto questo non accadrebbe se chi possiede azioni Retelit (o altri titoli su cui c'è ribasso) NON li dessero a prestito per un miserabile rendimento, in tal modo si darebbero una colossale zappa sui piedi in quanto chi prende i titoli lo fa per far crollare le quotazioni e questo avviene con l'accordo dei possessori delle azioni che riceveranno in seguito titoli sviliti, se l'operazione si dovesse chiudere favorevolmente per i ribassisti. Veri masochisti del mercato azionario!
Percio' non seguite l'esempio di chi specula al ribasso su titoli dalla scarsa capitalizzazione. Per queste operazioni meglio andare al Casinò e puntare sul rosso o sul nero. Almeno si ha la possibilita' di guadagnare al 50%.....
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)