Ho rinunciato da anni a capire la Borsa


La domanda ricorrente da parte dei lettori è: cosa pensa delle elezioni inglesi ? Degli attacchi terroristici ? Del discorso di Draghi ? Risposta: non penso niente. Ho rinunciato da anni annorum a capire. Ci sono tendenze che si mantengono per anni se per non decenni (ad esempio io ho iniziato ad interessarmi di Borsa quando l’economia USA correva ed ha corso per 10 anni) o di nuovo ora il QE della BCE. Quando queste tendenze cambiano non ci sarà bisogno di fare molti discorsi. Prendiamo il caso dei tassi di interesse: da anni osserviamo tutti il grafico dello spread che riproduco qui sotto in forma mensile, vediamo che c’è un Set Up completato, vediamo che siamo sempre sotto quota 200 che è quella resistenza che cambierebbe le carte in tavola ma che la miccia della dinamite non è ancora accesa. Quanto aspetteremo ? Non lo sappiamo, sappiamo che un giorno faremo filotto ma non quando.

Lo stesso avviene con il nostro mercato azionario. Siamo in una fase di movimento laterale, sopra una trendline non troppo significativa. Se notate gli indicatori di breath come il Money Flow e il Mc Clellan si sono calmati e sono scesi in una posizione addirittura rialzista e questo senza pesare eccessivamente sulle quotazioni. Traduzione in italiano piano: il mercato sta ritracciando senza ritracciare, ovvero il generale Estate sta lanciando tutte le sue truppe contro il Toro ma non riesce a farlo inginocchiare. Forza dei PIR, non esiste giorno in cui qualcuno non annunci il lancio di qualche PIR, e così un PIR oggi e un PIR domani le azioni small caps e AIM continuano ad accumulare. E’ una gigantesca molla che si sta caricando. Da buon sassolese ho letto nei giorni scorsi i comunicati sull’andamento del mercato delle piastrelle ceramiche: spettacolo, una situazione così non la si vedeva da 10 anni, tira persino il mercato italiano che è tutto dire. E le piastrelle arrivano dopo, quando la ripresa è in moto. Se parte la piastrella vuol dire che il treno è in corsa. E noi siamo seduti in prima classe.

Gli effetti di lungo periodo saranno duplici: da un lato aumentano le entrate per la ripresa economica, dall’altro aumentano i tassi sul debito pubblico a fronte di una spesa pubblica che è incontenibile, irrefrenabile, perversa. L’effetto combinato non lo conosco e non ve lo so raccontare, forse avremo più fiato di quello che si potrebbe ipotizzare tenendo solo in conto il rialzo dei tassi.

Ma la situazione è sempre quella, purtroppo, perché è una di quelle tendenze che durano anni se non secoli: spesa pubblica senza freni e crescita spiazzata dalla spesa pubblica. E in mezzo ci siamo noi. E i nodi prima o poi vengono al pettine. Quando ? Di nuovo non ve lo so dire … però magari in mezzo facciamo due soldini con le azioni.