Godono di un indiretto effetto leva in presenza di rimbalzi dell’oro. Ma distribuiscono pochi profitti e le loro obbligazioni quotano alto.
Cedole & dividendi
Oro in lento - sebbene incerto - rialzo, titoli auriferi in recupero, ma dividendi distribuiti stabili o in leggera crescita, pur se marginali. Il matrimonio fra le tre componenti porta a un “mix” in cui l’elemento potenzialmente più attivo è rappresentato proprio dalle “shares”, per molte delle quali i “consensus” sono allettanti. I dividendi delle azioni aurifere non brillano, al contrario di quanto si potrebbe credere, perché il settore esce da una profonda ristrutturazione che sta portando solo ora i primi risultati concreti in termini di aumento dei profitti. Lo dimostra la rassegna delle maggiori protagoniste del settore, che evidenzia “yield” massimi del 2% - ma riferiti a “mid cap” - contro una media dello 0,6-0,9%.
AngloGold – La società quota in Sud Africa e in Australia, ma un suo Adr (certificato azionario) è presente al Nyse, dove prezza sui 12,1 $. In questo caso sono previsti dividendi trimestrali da 0,05 a 0,10 $ e per le altre due versioni, in Zar e in Aud, si tratta di importi altrettanto marginali. Gli analisti, che seguono il titolo, sono pochi. Fissano indicativamente nei 15 $ un possibile “target” di medio periodo.
Volatilità media |
46,4% |
P/E |
n.d. |
Utile per azione 2017 |
n.d. |
Barrick Gold – Obiettivo interessante per questa società canadese, quotata sia al Nyse (in Usd) sia alla Borsa di Toronto (in Cad). Sul primo prezza 16,9 $, ma – secondo le stime degli analisti – ha ancora margini di crescita, poiché viene valutata fra 21,5 e 23 $ entro dodici mesi. Il dividendo trimestrale è stato già pagato due volte quest’anno (0,03 $), con uno “yield” sullo 0,60%, che considerando l’impatto fiscale si riduce drasticamente. Negli anni super positivi per il settore la distribuzione di profitti da parte di Barrick Gold aumentò di molto e nel 2013 superò anche il 5%.
Volatilità media |
38,6% |
P/E |
22,3 |
Utile per azione 2017 |
0,72 $ |
Goldcorp – Stessa situazione per questo titolo, quotato sia al Nyse (in Usd) sia a Toronto (in Cad). Nel primo caso la quotazione si aggira sui 14 $ e il “dividend yield” si limita allo 0,60%, ma il “target price” a 17 $ lascia intendere come l’obiettivo da perseguire sia quello di un mini rimbalzo di medio termine. I tempi degli oltre 50 $ sono lontani; ora il titolo sembra aver trovato un punto di appoggio, grazie ad alcuni parametri in forte miglioramento nei prossimi due anni: per esempio Ebit e utile per azione.
Volatilità media |
33,6% |
P/E |
36,2 |
Utile per azione 2017 |
0,49 Cad |
Kinross – Anche in questo caso l’azione ha una doppia quotazione al Nyse (in Usd) e a Toronto (in Cad). Reduce da alcune cessioni e fusioni, viene data con un “target” del 10% maggiore rispetto alla quotazione attuale di 4,6 $, ma la distribuzione di dividendi è stata sospesa dal 2013. Quando riprenderà? Probabilmente nell’esercizio 2018, poiché l’utile per azione potrebbe risalire fortemente da quell’anno. Non ci si illuda però nel ritorno a rendimenti significativi.
Volatilità media |
45,7% |
P/E |
70,6 |
Utile per azione 2017 |
0,06 $ |
I dividendi delle azioni aurifere sono marginali e potranno aumentare solo in presenza di un quadro di profitti in forte crescita. In questa fase quindi la strategia da seguire è la seguente:
1°) puntare sull’estrema volatilità dei titoli in Borsa
2°) non focalizzarsi sui dividendi, che resteranno trascurabili
3°) cercare piuttosto delle alternative in ambito obbligazionario, sebbene i rendimenti siano ormai contenuti. Ecco uno specifico portafoglio di titoli abbastanza liquidi riferiti appunto a tali emittenti:
Emittente |
Isin |
Cedola – Scadenza |
Yield – Valuta |
Angologold |
US03512TAC53 |
5,125% - 1/8/2022 |
4,1% -Usd |
Barrick Gold |
US067901AQ17 |
4,1% - 1/5/2023 |
2,5% - Usd |
Goldcorp |
US380956AC63 |
2,125% - 15/3/2018 |
2,4% - Usd |
Kinross |
US496902AN77 |
5,95% - 15/3/2024 |
4,2% - Usd |