A causa soprattutto del petrolio e quindi della politica internazionale. I livelli da monitorare.
Cedole & dividendi
Sui 60 contro euro aveva trovato un buon punto di appoggio e le prospettive di un ulteriore rafforzamento cominciavano a farsi strada. Poi un po’ il “Russiagate” e soprattutto il crollo del prezzo del petrolio hanno invece causato una decisa correzione per il rublo, che ha riportato il cambio prima su 65 e poi su 66,7, su cui si è fermato nelle ultime ore. La debolezza è destinata a proseguire, riportando la divisa di Mosca su livelli decisivi per chi opera con le obbligazioni, che su questa moneta si caratterizzano per rendimenti molto elevati.
L’analisi tecnica del rublo evidenzia una fase attuale incerta, con alcuni indicatori che vanno verso un deciso “sell” e altri che testimoniano possibile minore volatilità. Non è quindi ancora arrivato il momento per collocarsi sulla divisa, una delle più aggressive nel contesto internazionale. Solo un deciso ritorno sotto i 66 Eur vs Rub costituirà un primo possibile segnale di posizionamento e la conferma si avrà in seguito con la rottura di 63, dove si colloca un interessante “pivot point” su scadenza “weekly”.
E’ indiscutibile che molto dipenderà dal greggio, un fronte oggi condizionato pesantemente dalla politica internazionale. Il vero motivo di preoccupazione è questo e quindi, in un contesto così difficile, è evidente che l’analisi tecnica del rublo dà indicazioni di trend, soggette a possibili controtrend nell’arco di poche sedute.
Considerando tuttavia i rendimenti record delle emissioni in rublo, compresi in una forchetta fra il 7 e l’8%, è inevitabile seguire la moneta di Mosca, anche perché la si tratta quasi solo con obbligazioni a bassissimo rischio di credito (organizzazioni sovranazionali) e con aliquota fiscale al 12,5%. Il rischio cambio è forte, ma rifiutare di prendere in osservazione questo mondo non avrebbe proprio senso. Lo seguiremo nelle prossime settimane.