Come disse un giorno un lettore storico di questo foglio: “I sequential bisogna vederli prima e non dopo anche se Tomasini non ci crede molto”. Eccovi accontentati. Allora siamo sul mensile sotto Sequential, perché abbiamo raggiunto la barra 13. Ma diciamoci apertamente che un Sequential ha valore e senso se esiste una tendenza, se sei nella parte alta di una congestione orizzontale che dura dal 2009 ad oggi … ha ben poco valore. Come ripetiamo su questo sito da una vita il Sequential è un indicatore ciclico: dopo la 13 barra si cambia registro e se il ciclo non viene rispettato e mantiene la direzione originaria abbiamo una accelerazione. Quindi questo mese di maggio ci sta sostanzialmente dicendo che siamo arrivati a fine corsa: la prossima corsa sarà violentemente al rialzo oppure una ricaduta bel baratro di questa maledetta congestione in cui ci dibattiamo da troppi anni. La mia personalissima opinione è che ci sarà l’accelerazione, quando ovviamente non so dirvi, ma da qui alla fine dell’anno sì. La ragione si chiama PIR, sempre loro, ormai lo hanno imparato tutti. Siamo stati noi i primi a scriverlo e ormai compare sulle pagine di tutti i giornali. Se guardate ormai tutti i titolini si muovono per effetto simpatia e ci sono titolini (come Fiera Milano ad esempio) che improvvisamente si risvegliano da torpori ormai secolari. E’ il segnale che ci sono soldi freschi che arrivano sul mercato e che qualcosa debbono pur comprare. E’ evidente che abbiamo davanti il generale estate, ma il PIR può sconfiggerlo con la forza dei suoi baiocchi. Sarà un interessante conflitto perché mai era capitata finora nella mia avventura professionale di vedere una forza stagionale come quella del “sell in may and go away” alle prese con un fattore straordinario come i PIR. Vinceranno i PIR di sicuro, ma la battaglia sarà appassionante.