Cedole & dividendi
Il mattone resta un bene rifugio in presenza di inflazione. Pur con una correlazione non sempre stretta, perché in presenza di un rialzo dei tassi gli acquirenti esitano a stipulare mutui, a causa del maggiore costo dell’indebitamento, con l’effetto che il mercato cala e le quotazioni ne risentono. Se invece il difendersi dall’inflazione in aumento avviene in un contesto stabilizzato – seppur in crescita – del costo del denaro, l’immobiliare svolge un ottimo ruolo. Sempre che la tassazione specifica non aumenti. Ecco così che una strategia consiste nel diversificare le aree geografiche di copertura, il che è possibile – per il piccolo e medio investitore – solo utilizzando strumenti finanziari, alternativi al possesso fisico del mattone, con tutti i vantaggi che ne conseguono. Naturalmente è consigliabile preferire Etf o fondi in euro, per non accollarsi il rischio di cambio, il quale può incidere sui rendimenti, anche perché difendersi dall’inflazione per poi incassare perdite da altri punti di vista ha poco senso.
Ma oltre al difendersi dall’inflazione bisogna anche inseguire l’“income”, cioè garantire rendimento nel tempo tramite la distribuzione di dividendi. Che vengono non solo dalle transazioni sul sottostante ma anche dal reddito costante derivante da canoni di affitto.
Un Etf interessante da questo punto di vista è l’Ishares Euro Properties Yield Etf Dist (Isin IE00B0M63284 – quotazione su Borsa Italiana): replica l'indice Ftse Epra/Nareit Europe ex UK Dividend+, il quale a sua volta si rifà agli investment trust (Reit) e alle società immobiliari quotate nei Paesi europei sviluppati, a esclusione della Gran Bretagna, che abbiano un rendimento da dividendo pari o superiore al 2%.
L’Etf come consente di difendersi dall’inflazione? Con la catena di trasmissione dell’incremento di valore dell’immobiliare in un contesto globalizzato, sebbene europeo, e con la distribuzione di dividendi. Nel 2016 ha pagato 0,98 euro, equivalente a un rendimento del 2,6%. Può apparire modesto, ma rispecchia – al netto del fisco – esattamente l’obiettivo di aumento dei prezzi fissato dalla Bce, ovvero il 2%.
Analizzandone il grafico, si nota che dal 2015 l’Etf si è mosso in un laterale abbastanza stretto (minimo sui 34 euro e massimo sui 37 euro), con l’eccezione di uno sforamento nell’estate 2016, quando ha superato quota 40 euro.
Queste le sue caratteristiche:
Replica |
Fisica |
Periodicità dividendi |
Trimestrale |
Scambi |
Mediamente significativi |
“Spread” denaro/lettera |
Ridotto |
Commissioni annue |
0,40% |
Valuta di denominazione |
Euro |
Volatilità media a 1 anno |
14% |
Punti forti e punti deboli dell’utilizzo dell’Ishares Euro Properties Yield Etf Dist per difendersi dall’inflazione:
Vantaggi |
Svantaggi |
Bilanciamento all’andamento dei mercati Redditività da dividendi allineata all’inflazione |
Rischio euro “in toto” Sottostante esclusivamente finanziario |