Migliori obbligazioni: cinque leader all’esame dell’analisi tecnica


In testa agli scambi sul Mot nella giornata di ieri, affrontano il test dell’andamento delle quotazioni, così come avviene per le azioni.

Cedole & dividendi

Anche i bond possono subire la verifica del loro comportamento sui mercati con gli stessi strumenti utilizzati per l’analisi tecnica in campo azionario. Ci sono naturalmente delle diversità di fondo, dovute non solo alle dinamiche sottostanti (andamento dei tassi – valutazione dell’emittente, ecc) ma anche al fatto che spesso le obbligazioni subiscono strani movimenti, dettati da minore liquidità, il che si è accentuato in particolare dopo l’avvio del Quantitative Easing da parte della Bce. Sottoponiamo allora all’accertamento tecnico le cinque migliori obbligazioni della seduta di ieri sul Mot in termini di controvalori trattati.

Il Tier 2 sale. E’ quasi arrivato?

Al primo posto si è posizionato il Banco Bpm Tv Lg2022 Subordinato Tier2 in euro (Isin IT0005120313): tasso variabile Euribor 3 mesi + 4,375%, lotto 1.000 euro.

Un’analisi di lungo periodo su base settimanale dimostra che la quotazione attuale di 104,45 euro (-0,20% ieri) è in progressivo avvicinamento ai massimi di sempre, collocato sui 106 euro. Dopo il crollo di inizio 2016 tutti gli indicatori tecnici virarono brutalmente sul negativo e in particolare il SuperTrend calcolato su periodicità settimanale. Quest’ultimo va visto come un segnalatore decisivo per ottimizzare le uscite, ma ponderandolo su periodicità quotidiana. Ebbene in tal caso risulta ancora toro, mentre la volatilità è in discesa. Da novembre 2016 è partito un canale rialzista ben delineato, dentro il quale il Bpm Tier 2 continua a muoversi con regolarità. Per ora quindi non ci sono segnali negativi, anche se nelle ultime sedute si è notato il delinearsi di una resistenza di breve periodo sui 104,58. In assenza di notizie riferite a rialzi dei tassi questo bond potrebbe così essere entrato in un’area di stabilizzazione. Non è ancora giunto il momento di vendere ma l’opzione “buy” è da scartare, perché eventuali margini di crescita si stanno sempre più assottigliando.

Il Cdp resta depresso

Al secondo posto fra le migliori obbligazioni la Cassa Depositi Prestiti Mz2022 in euro (Isin IT0005090995): tasso variabile Euribor 3 mesi + 0,50% dal 20/3/2017, lotto 1.000 euro.

Situazione molto più complessa per un bond che ormai si è trasformato da tasso misto in tasso variabile, con uno “spread” sull’indicizzazione che lo penalizza. L’Euribor negativo inevitabilmente assottiglia il rendimento e i vari tentativi di rimbalzo degli ultimi mesi si sono spenti nell’arco di non molte sedute. Alla quotazione attuale di 98,3 euro è di fatto compresso fra una resistenza ben delineata sui 98,5 e un supporto sui 97,8. Il SuperTrend su periodicità settimanale resta sul rosso e si sta intanto delineando un canale ribassista che potrebbe portare il titolo verso i 97 euro. I fattori deprimenti sono l’Euribor negativo e le tensioni sull’emittente Italia, garante del bond. Chi è dentro deve sopportare un quadro poco favorevole. Chi è fuori non trova per ora notizie positive per un “buy”.

La rupia incerta va monitorata

Al terzo posto fra le migliori obbligazioni la World Bank Sustainable Tf 5,8% Lg2021 in rupie indiane (Isin XS1442212145): tasso fisso 5,8%, lotto minimo 150.000 Inr.

Performance negativa ieri (-0,71%) a 102,5 Inr per l’International Bank for Reconstruction and Development (World Bank) “green bond” in valuta indiana. Nel caso delle obbligazioni in moneta diversa dall’euro occorre logicamente valutare sia l’andamento dell’emissione sul secondario sia il “cross” valutario. Dal primo punto di vista – data la corta vita del titolo – i riferimenti grafici sono incerti: di fatto sta tornando sulla parte più bassa della forchetta di quotazioni dall’agosto 2016, comprese fra minimi a 101,9 e massimi a 106. Sui 101 si potrebbe ipotizzare un livello di entrata. Attenzione però alla valuta, che da inizio aprile perde sull’euro, sebbene all’interno di un canale ancora positivo. Sugli attuali “cross” dei 70 Eur vs Inr trova un incostante segnale “sell” su periodicità quotidiana e “buy” su quella mensile. Dei “pivot point” decisivi si collocano sui 69 e sui 67,1. Occorre monitorare con attenzione la rupia, che nella fase attuale dà indicazioni contraddittorie.

Il Bei in rand migliora, ma attenzione

Al quarto posto fra le migliori obbligazioni l’Eib/Bei Tf 6% Ot2019 in rand sudafricani (Isin XS0848049838): tasso fisso 6%, lotto minimo 5.000 Zar.

Pure in questo caso la valutazione è duplice. Con una differenza: sul titolo è scattato da alcuni giorni un segnale “buy”, confermato da varie successive candele verdi e dal SuperTrend balzato sull’indicazione rialzista. La quotazione di ieri a 96,38 Zar (+0,04%) allontana dall’area di incertezza sottostante i 96, con una possibile inversione rispetto a un canale ribassista avviatosi nel 2015. Si è in un contesto volatile, che attende conferme nelle prossime sedute, anche perché si è delineato un chiaro triangolo, oltre cui si convaliderà o meno il proseguimento del trend rialzista. La valuta intanto ha subito un po’ di pressione ribassista sull’euro, ma anche in questo caso resta all’interno di un movimento positivo. Rispetto ai 14,56 Eur vs Zar di ieri i “pivot point” sono collocati a 14,15 e a 13,58, sotto i quali il rand ripartirebbe verso una fase depressiva. Situazione interessante per questo bond, che potrebbe muoversi verso la parità, ma per il rand bisogna attendere conferme.

Anche lui trova un tetto

Al quinto posto fra le migliori obbligazioni l’Ubi Gn2019 Subordinato Lower Tier2 Fixtofloat in euro (Isin IT0004497050): tasso variabile Euribor 6mesi + 1,85% dal 30 giugno 2014, lotto minimo 1.000 euro

In questo caso si conferma come, nel contesto delle obbligazioni, forti scambi non si accompagnino talvolta a movimenti rilevanti delle quotazioni. Il titolo ieri ha chiuso a 99,85 (-0,08), sebbene con volumi interessanti. Il livello dei 95 è ormai lontano e da inizio anno si conferma un trend rialzista, che ha trovato negli ultimi giorni una resistenza sui 99,9. Da marzo il SuperTrend ha virato sul positivo, ma la volatilità scende, il che è confermato da candele quotidiane sempre più corte. La grafica è inesorabile nel segnalare che il mercato non vuole per ora arrischiare quota 100, considerando che si tratta pur sempre di un Tier 2 pur con un buono “spread” sull’Euribor. In questo caso è decisiva la tenuta del supporto a 99,3; probabilmente occorrerà ancora un po’ di tempo per salire sopra la pari e tornare alle quotazioni del 2015.