Poco da dire rispetto a ieri sui mercati azionari italiani, europei ed USA.
Nel nostro continente le contrattazioni hanno avuto una accelerazione rialzista supportata da ampi volumi nella prima ora di apertura del cash, ma poi i volumi sono subito calati così come il rialzo e la giornata si è trascinata stancamente e senza volumi di rilievo fino alla chiusura. Le contrastate (segni più e meno) e modeste percentuali di chiusura confermano una fase di continua incertezza.
Oggi il settore bancario (Stoxx600 Europe Banks) l’ha fatta da padrone perdendo il – 0,96% trascinando con il segno meno le borse più esposte a tale settore come l’IBEX spagnolo ed i nostri FTSE-MIB e FTSE IT All-Share rispettivamente a – 0,54%, - 0,38% e – 0,46%, quasi a pareggio l’EOE olandese, il CAC40 e l’EUROSTOXX50, mentre positivi i listini più industriali come lo SMI svizzero a + 0,26% ed il DAX a + 0,13%.
Nulla di rilevante a livello macro, anche i dati definitivi sul CPI spagnolo relativo al mese di marzo usciti in mattinata (0,0% m/m e + 2,3% a/a) hanno confermato i dati preliminari, registrando una contrazione rispetto alla rilevazione di febbraio (+ 3,0% a/a). Per quanto riguarda l’Italia oggi è stato pubblicato il DEF (Documento di Economia e Finanza) rivisto dal testo precedente, con la soppressione del taglio alle aliquote IRPEF (…e ti pareva !?!?) ed il contentino sul, riportiamo le testuali parole del ministro Padoan, “taglio al cuneo fiscale per ridurre il costo del lavoro così da aumentare il reddito disponibile dei lavoratori”. Inoltre, altra ed ennesima ciambella di salvataggio alle banche, con l’erogazione di 10 mld. € per le varie ricapitalizzazioni, mentre per la lotta alla povertà SOLO 1,2 mld. nell’anno in corso e SOLO promesse per incentivi alla produttività di piccole e medie imprese (andiamo bene !!).
Tagli per “almeno” un mld. € per la “spending review” (da ridere visto lo spreco perpetuo), mentre aumentano mediamente di 85 €/mese lo stipendio degli statali.
Infine aumento dell’accise sui tabacchi, lotterie e giochi vari per finanziare, in parte, la ricostruzione delle aree terremotate ed eliminazione totale delle tasse alle piccole aziende dei territori colpiti dal sisma.
Totale della favola, mancava solo un piccolo aumento dell’accise sulle benzine per fare (pari, pari) quello che i SOLONI di Montecitorio ci propinano da decenni. Evviva !!!!!!
Passiamo ai mercati USA và……, essi ieri hanno confermato la nostra previsione di una possibile chiusura con recupero delle perdite così come avvenuto nelle sedute precedenti, cosa che avrebbe fatto sperare in una seduta odierna caratterizzata dal segno positivo, cosa che non è avvenuta in apertura di contrattazioni ed ora, al momento che scriviamo, il ribasso si è fatto più accentuato. Vediamo se anche oggi riescono nell’ultima mezz’ora a recuperare le perdite comunque modeste, - 0,35% per il DOW, - 0,43% per l’S&P500 e – 0,54% per il Nasdaq100.
A livello macro nessun dato rilevante quest’oggi, ma da varie dichiarazioni uscite, una fra tutte quelle del noto economista della N.Y. University, Roubini, che attacca a “spron battuto” il progetto di riforma fiscale del Presidente Trump, progetto che dopo quasi 100 giorni dal suo insediamento rimane lettera e soprattutto azione defunta.
Per concludere, uno sguardo al nostro Portafoglio azionario nel quale, oggi abbiamo registrato l’ennesimo target 50% raggiunto sul titolo del birraio olandese, HEINEKEN, mentre abbiamo venduto l’ultima metà della posizione sul titolo italiano AEFFE che ci ruba in chiusura circa un – 2% dal nostro livello di acquisto.
- HEINEKEN (NL0000009165) A 81,38.
- AEFFE (IT0001384590) A 1,314.