Dopo la discreta chiusura di ieri sera dei mercati azionari europei, oggi in apertura di contrattazioni una certa debolezza prendeva il sopravvento in attesa degli importanti dati macro sull’inflazione EU che sarebbero usciti a breve, dati preliminari che se confermati registrano una netta frenata del livello di inflazione che dal + 2,0%, riferito al mese di febbraio 2017, si è attesto a + 1,5% contro attese per + 1,8%. A maggior ragione la frenata si evidenzia sul dato “core” cioè senza le componenti più volatili come cibo, energia alcool e tabacco uscita a + 0,7% contro il + 0,9% del mese scorso e delle attese degli analisti. Quindi le velate critiche al board della BCE, relative alle decisioni prese nell’ultima riunione di continuare nel piano di forte sostegno all’economia, vengono a decadere ed anzi rinforzano questo atteggiamento in considerazione del fatto che i consumi europei dipendono ancora molto dal massiccio livello di stimoli attuato.
Nello specifico riguardo alle nazioni più importanti, notiamo che la Germania ha contribuito con un livello inflazionistico del + 1,6% a fronte del + 2,2% di febbraio, la Francia con un + 1,4% in linea con il mese precedente, l’Italia con un + 1,4% a fronte di un + 1,6% di febbraio ed infine la Spagna con un + 2,1% a fronte del + 3% di febbraio.
Archiviato il non certo esaltante dato, i listini azionari hanno metabolizzato il dato e nel primo pomeriggio hanno già recuperato le discrete perdite della mattina portandosi, al momento che scriviamo, in territorio neutrale con una sola positività di menzione quella relativa ai nostri listini FTSE-MIB a 20432 (+ 0,30%) e FTSE IT All-Share a 22500 (+ 0,31%).
Per quanto riguarda il nostro Portafoglio azionario da registrare, in mattinata, l’acquisto del titolo CIR che stazionava già da qualche giorno nella sez. “nuovi ordini” ma senza trovare lo spunto per rompere al rialzo la resistenza di 1,40 €. Ora quota 1,436 a + 8,71%.
- CIR (IT0000080447) A 1,3810.
