Altro che S&P 500 o Dax! Altro che Treasuries o Btp! I rendimenti sono venuti quest’anno dall’area emergente. Dati e situazioni a confronto.
Cedole & dividendi
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Cosa ha prevalso e cosa ha perso colpi nella classifica delle performance d’investimento 2017 riferite ai primi tre trimestri fra le varie asset class? Ci siamo esercitati in un po’ di calcoli, che hanno portato a questa classifica strutturata per aree di rendimento.
Oltre il 25% |
Azioni mercati emergenti |
Dal 10 al 25% |
Oro |
Dal 5 al 10% |
Azioni Usa Azioni large cap worldwide Azioni worldwide Azioni media capitalizzazione worldwide Azioni area euro Azioni piccola capitalizzazione worldwide Petrolio Brent Azioni Gran Bretagna Bond high yield Europa Bond corporate Paesi emergenti |
Dallo 0 al 5% |
Azioni Giappone Obbligazioni corporate worldwide Obbligazioni convertibili worldwide Treasuries Usa Petrolio Wti Obbligazioni corporate area euro Obbligazioni corporate Europa Titoli di Stato worldwide Titoli di Stato Spagna |
Da 0 a -10% |
Titoli di Stato Europa Titoli di Stato Italia Obbligazioni inflation linked area euro Titoli di Stato Germania Yen giapponese Sterlina inglese |
Oltre il -10% |
Dollaro Usa |
Dunque le azioni dei Paesi emergenti in primissimo piano nelle performance d’investimento 2017, come molti avevano previsto. E ora?
Templeton Emerging Markets Group, formato da analisti specializzati in questo settore all’interno di Franklin Templeton Investments, una delle più grandi società di gestione indipendenti del mondo, ha una visione precisa delle possibili evoluzioni future. Le riassumiamo.
1°) Gli utili societari delle società dei mercati emergenti hanno evidenziato una crescita forte e sincronizzata, conferendo alle relative azioni fondamentali convincenti. Per esempio, negli ultimi trimestri parecchie società Internet cinesi hanno registrato utili costantemente superiori alle previsioni del mercato. Nell’est Europa invece un rimbalzo dei prezzi delle materie prime ha determinato revisioni positive dei profitti delle società legate ai settori dell’energia e dei metalli in Russia.
2°) Si valuta favorevolmente il mercato automobilistico cinese. Il rafforzamento della classe medio alta ha continuato ad alimentare la domanda di vetture di lusso, in quanto gli acquirenti prestano maggiore attenzione alla qualità e alle prestazioni. Sebbene la Cina sia il maggiore mercato mondiale delle quattro ruote, le percentuali di proprietà di veicoli rimangono piuttosto basse rispetto ai Paesi sviluppati, il che indica potenzialità di ulteriore crescita.
3°) Lo sviluppo economico indiano rimane forte nel contesto globale, nonostante una leggera decelerazione nel secondo trimestre. La domanda di consumo ha rappresentato un propulsore fondamentale della crescita negli ultimi trimestri e il suo aumento, dopo il periodo delle festività di ottobre, potrebbe sostenere ulteriormente l’ultima parte del 2017.
E le prospettive? Templeton Emerging Markets Group resta ottimista circa le opportunità dei mercati emergenti nel clima attuale, ma è al contempo consapevole dei potenziali rischi. Le tensioni nella penisola coreana hanno fatto preoccupare. Uno scoppio di violenza potrebbe avere ramificazioni globali, con particolare impatto sull’Asia settentrionale. Questa minaccia esiste comunque da molto tempo e la maggior parte degli investitori, che hanno familiarità con la regione, ci si è abituata.
Il segmento tecnologico è particolarmente interessante, dato che parecchie società dei mercati emergenti stanno diventando operatori leader nello sviluppo di soluzioni di prim’ordine.
Passando ai singoli fronti, il Brasile ha registrato un consistente incremento a due cifre, alimentato dall’allentamento della politica monetaria, dall’apprezzamento del real rispetto al dollaro statunitense, dalle speranze di riforme continue e da prezzi delle materie prime più elevati. In America Latina poi Cile e Perù sono stati anch’essi protagonisti brillanti, sulla scia di sviluppi politici incoraggianti, di progressi della crescita economica nel secondo trimestre e – per quanto riguarda il Cile – del rafforzamento del rame.
Una solida stagione degli utili ha sostenuto la Russia, in combinazione con un rialzo dei prezzi del petrolio e un primo parziale apprezzamento del rublo. In Europa, Ungheria e Polonia hanno anch’esse guadagnato terreno. Il mercato cinese è stato pure sostenuto da una robusta stagione degli utili. Tra gli altri fattori vi sono stati gli afflussi da parte di investitori esteri e la robusta crescita economica nel secondo trimestre, supportata dalla forza della produzione industriale, dalle vendite al dettaglio e dagli investimenti in immobilizzazioni.
In Asia, il contesto tailandese ha messo a segno un guadagno a due cifre sulla scia di una crescita economica più forte del previsto, sostenuta da esportazioni e turismo.
In Africa, i mercati hanno segnato modesti incrementi nel terzo trimestre. Il Sudafrica è salito, ma ha sottoperformato gli altri protagonisti globali poiché continua a risentire della debolezza del rand, dell’incertezza politica e dei deflussi di capitali.
Le azioni infine dei mercati di frontiera si sono anch’esse rafforzate, mettendo a segno performance sostanzialmente in linea con quelle delle controparti dei mercati emergenti.
Un portafoglio di Etf per gli emergenti
Dopo l’analisi di Templeton ecco una proposta di Etf per operare sui mercati azionari di questo contesto, con le performance d’investimento 2017 da inizio anno.
Mercato |
Etf |
Isin |
+/- da 1/1/2017 |
Cina |
Lyxor China Enterprise |
FR0010204081 |
+16,1% |
India |
Amundi Msci India |
FR0010713727 |
+17,4% |
Thailandia |
Db X-Trackers Msci Thailand |
LU0514694701 |
+11,0% |
Vietnam |
Db X-Trackers Ftse Vietnam |
LU0322252924 |
+14,3% |
Indonesia |
Lyxor Ucits Msci Indonesia |
FR0011067511 |
+3,2% |
Malesia |
Db X-Trackers Msci Malaysia |
LU0514694370 |
+4,9% |
Russia |
Lyxor Russia |
FR0010326140 |
-5,3% |
Messico |
Ishares Msci Mexico Cap |
IE00B5WHFQ43 |
+4,8% |
Brasile |
Amundi Msci Brazil |
LU1437024992 |
+8,7% |
Sud Africa |
Ishares Msci South Africa |
IE00B52XQP83 |
+3,6% |
Frontiera |
Db X-Trackers S&P Sel Frontier |
LU0328476410 |
+18,5% |
E le obbligazioni emergenti invece…
Altro comparto interessante nelle performance d’investimento 2017. Su questo fronte l’analisi che proponiamo è di Schroders ISF Global Credit Income, la quale fotografa così il quadro dei mercati: “Il debito emergente rappresenta un comparto che merita attenzione. Secondo la nostra analisi del ciclo economico, diverse economie stanno infatti entrando in una fase di accelerazione. Questo dovrebbe essere il periodo in cui poter vedere i ritorni migliori per le obbligazioni societarie high yield dei mercati emergenti, visto che i default hanno raggiunto il picco e dovrebbero iniziare a diminuire. Oltre ai maggiori livelli di scambi commerciali globali che hanno aiutato a sostenerne la crescita, ci sono stati anche miglioramenti interni. Alcuni dei cambiamenti più notevoli sono avvenuti sul fronte politico, attraverso cambi di regime seguiti da riforme. Il contesto economico è quindi favorevole, ma anche le dinamiche positive dei fondamentali sono di supporto. I rendimenti nel segmento dei titoli societari emergenti sembrano attraenti, rispetto ai corrispettivi bond corporate dei mercati sviluppati. Il Brasile ha un outlook particolarmente positivo, secondo il nostro modello di analisi. Gli scambi sono migliorati notevolmente, il Governo attuale è più aperto ai mercati e sta promuovendo diverse riforme nonché, soprattutto, il Paese è interessato da un trend disinflattivo abbastanza forte.
La disinflazione è particolarmente interessante per gli asset sensibili ai cambiamenti dei tassi di interesse ed è diventata una forza per molte economie emergenti. Il tasso annualizzato dell’inflazione dei prezzi al consumo del Brasile è diminuito, passando dal 9% di agosto 2016 – l’ultimo mese in cui l’inflazione è cresciuta in Brasile – al 2,5% di settembre 2017. La Banca Centrale ha ancora spazio di manovra per allentare la politica monetaria, cosa che dovrebbe supportare i fondamentali economici in futuro.
La Russia, in maniera simile, ha visto un forte trend di disinflazione: dal picco del 16,9% raggiunto a marzo 2015, l’inflazione è scesa al 3% a settembre 2017. La Banca Centrale ha tagliato i tassi di interesse dal 17% del dicembre 2014 all’attuale 8,25%.
Anche i titoli di Stato dell’Argentina sono attraenti. Questo Paese si trova su una traiettoria positiva dopo l’elezione nel 2015 del Presidente Macri, più aperto ai mercati rispetto al predecessore, e ha visto un rimbalzo delle attività del settore edilizio e della produzione industriale. Ci piacciono infine altri titoli di Stato dell’America Latina, come quelli dell’Ecuador”.