DOLLAR INDEX (PC: 94,47): il "Dollar Index" è un indicatore creato dalla Fed nel 1973 ed esprime attualmente la dinamica del dollaro USA nei confronti di un paniere costituito dalle 6 maggiori divise mondiali, rappresentative dei maggiori partner commerciali dagli Usa. In termini di pesi la parte del leone la fa l'euro (circa il 57%), seguito dallo yen (circa il 14%), la sterlina inglese (circa il 12%), il dollaro canadese (circa il 9%), la corona svedese ed il franco svizzero (circa il 4% ciascuno).
Il Dollar Index si è sviluppato al rialzo - segnalando quindi un generale apprezzamento della divisa statunitense - a partire dall'agosto 2014 fino a registrare un picco ad inizio di quest'anno a ridosso di 103,80. Nei primi 8 mesi dell'anno si è assistito ad un significativo movimento correttivo che ha riportato l'indicatore a ridosso di quota 91, sui minimi degli ultimi 30 mesi.
Nelle ultime settimane il dollaro sta tentando una reazione, ed è risalito verso 95.
Il quadro tecnico per le settimane a venire rimane debole/laterale: solo una pronta risalita al di sopra di quota 97,50 fornirebbe un segnale convincente di stabilizzazione. In ottica plurimensile gli acquisti riprenderebbero solo al superamento della forte resistenza a quota 100, al momento improbabile.
Una ridiscesa al di sotto di 92,70 fornirebbe invece un segnale di ripresa delle vendite, con un possibile nuovo test dei minimi dell'8 settembre a ridosso di 91, con possibili estensioni (al momento improbabili) comunque non al di sotto del supporto critico a quota 88.
Forti movimenti direzionali del Dollar Index al momento non sono probabili: per i mesi a venire sembra perciò probabile una dinamica sostanzialmente laterale al di sotto di quota 100 ed al di sopra di 88-91, con livello spartiacque a 97,50.
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