Consueto aggiornamento delle nostre analisi e previsioni sul mercato obbligazionario, ai fini della pianificazione e della gestione strategica della componente obbligazionaria del portafoglio, in accordo agli sviluppi dei mercati e in base alle attese su tassi e rendimenti.
Nuova salita dei rendimenti questa settimana, con la ZC-Yield Curve che allarga un po’ portandosi oltre area 1,65% per i rendimenti a lunga. Stabile invece la parte a breve, che rimane di fatto invariata. Ovviamente sono piuttosto alte le attese per la riunione BCE di giovedì, in cui probabilmente avremo riferimenti al c.d. Tapering; al momento – ammesso che il mercato stia scontando dichiarazione nette da parte di Draghi – ne risente maggiormente la parte a lunga rispetto a quella a breve, la quale rimane orientata ad una politica monetaria BCE compiacente anche nel 2018. Sempre stabile, ormai da diverse settimane, l’inclinazione della curva che si conferma positiva anche sul tratto a lunga.
Poco mossi i forward su Euribor 6 mesi, in accordo con i movimenti della ZC-Yield Curve: anche qui osserviamo una maggiore reattività sul tratto a lunga che si porta poco sotto area 2,30% mentre siamo di fatto fermi sul tratto a breve conseguentemente alle attese per una BCE “morbida” ancora per qualche tempo.
In contrazione gli spread, ma più a causa della maggior discesa del Bund che non per altre ragioni. Infatti i rendimenti dei governativi decennali hanno allargato rispetto alla scorsa settimana, e l’aumento maggiore riguarda proprio i titoli tedeschi. E così, i periferici (Italia, Spagna e Portogallo) vedono riduzioni del gap con il Bund senza che questo porti effettivi benefici in termini di rendimenti minori.
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati, si osserva una situazione non omogena: mentre sui governativi UK e USA è piuttosto evidente e stabile la ripresa del trend al rialzo dei rendimenti (per cui prezzi dei bond in discesa), sui governativi tedeschi e – in particolare – su quelli italiani, la situazione grafica è meno netta. Pur essendo chiaramente inseriti in un canale rialzista dai minimi di luglio 2016 pare che la correzione contro-trend sia maggiormente sviluppata e duratura sui mercati area Euro. La view e l’ipotesi di base comunque non cambia al momento: la ripresa del trend primario ribassista sui bond è in fase di sviluppo.
Confermiamo quindi le indicazioni a livello strategico per la gestione del portafoglio obbligazionario, salvo l’aggiornamento di alcuni livelli: mantenere carta portoghese per livelli di spread POR/GER sotto 220/200 bps, liquidare le scadenze a lungo termine sul debito USA e approfittare del più marcato restringimento dei rendimenti su area Eur per alleggerire ulteriormente bond a lungo termine. Sempre bene il debito a breve termine e il tasso variabile sia in EUR sia in USD. Per l’eventuale incremento dei bond a breve termine in USD attendere conferme della della ritrovata forza del dollaro con discese sotto 1,17/1,16 che al momento non si sono ancora palesate.