Buongiorno a tutti gli abbonati al servizio opzioni,
il 2016 si è chiuso ed è tempo di bilanci del servizio stesso. L'anno che si è appena concluso è stato per certi versi difficile, tra le elezioni presidenziali, la Brexit, il referendum costituzionale. Eventi che hanno creato turbolenza momentanea ma che alla fine si sono risolti in un nulla di fatto (vedi con la Brexit e con l'elezione di Trump) oppure con il contrario di ciò che ci si aspettava, vedi il forte rialzo successivo al fallimento di Renzi.
La difficoltà del 2016 però non è stata determinata dagli eventi di cui sopra, non per noi opzionisti, almeno: la difficoltà è dovuta al fatto che la volatilità è stata generalmente molto bassa e questo ci ha impedito di costruire strategie con rendimenti in linea con quanto emerso dai backtest che hanno portato alla formulazione delle strategie su cui si fonda il servizio. Un problema che a quanto pare dovremo continuare ad affrontare in queste prime battute del 2017, dato che il trend rialzista in corso si porta dietro una contrazione della volatilità. Ma restiamo al 2016.
Per i conteggi finalizzati all'equity line del servizio opzioni abbiamo utilizzato i prezzi indicati negli sms operativi, o, in alcuni casi, prezzi leggermente peggiorativi. A dicembre, infatti, quando è scattato lo stop loss sulle posizioni di quel mese, abbiamo segnalato una uscita dalle opzioni vendute a 520 e sulle comprate a 45, ma in realtà poi si spuntavano soltanto 37 punti dalla vendita di queste ultime, e tale è il prezzo riportato nella nostra contabilità.
Sappiamo che molti di voi, se non tutti, sono riusciti a chiudere le vendite a prezzi molto più convenienti, risparmiandosi buona parte del drawdown subito a dicembre. Ai prezzi di nostra contabilizzazione l'equity line del servizio opzioni da maggio a dicembre 2016 è questa:
Il risultato finale complessivo è di +1240 euro, pari al +5% sul capitale consigliato per la strategia, pari a 25000 euro.
Ricordiamo che per la scadenza di luglio LombardReport.com ha deciso di non aprire posizioni in vista del referendum britannico, e che nel mese di novembre non sono state aperte posizioni perché il mercato non ci ha dato occasioni né sulle call né sulle put.
Ricordiamo inoltre che questi valori sono riferiti a portafogli fatti di 4 opzioni per gamba, quindi 4 call vendute, 4 call comprate, 4 put vendute e 4 put comprate laddove si riesca a costruire un iron condor completo. Tutta la strategia è scalabile, sia in un senso che nell'altro, quindi si possono dimezzare le posizioni e il capitale da tenere sul conto oppure raddoppiare il tutto in accordo con le proprie disponibilità.
Il 2016 non è stato per niente favorevole alla strategia deltawall, che da maggio ad oggi non ha generato operazioni a causa della contrazione di volatilità. L'unica operazione, in effetti, sarebbe stata generata il giorno della Brexit, ma si è deciso di non operare per non esporre i lettori a rischi inutili. L'operazione avrebbe avuto esito positivo, come anche il portafoglio basato sulla coverspread, che a luglio avrebbe reso 1580 euro nonostante la Brexit.
È interessante, per concludere, tracciare un bilancio consuntivo dell'intero 2016 per la strategia coverspread, considerando la strategia stessa libera da qualsiasi vincolo, ossia non inibita a luglio. Si ricorderà dagli articoli descrittivi della strategia pubblicati in vista dell'avviamento del servizio che l'inizio del 2016 non era stato dei più rosei: due mesi consecutivi in perdita e un drawdown complessivo di oltre 5700 euro. Ebbene, ecco l'equity line dell'intero anno 2016:
Tre mesi in perdita su dodici, due perdite consistenti (4240 a febbraio e 2930 euro a dicembre), e comunque alla fine un risultato globale positivo, il 10.5% di rendimento sul capitale allocato alla strategia.
Guardiamo al 2017 con fiducia nonostante le difficoltà cui sicuramente ci sottoporrà.
Un caro saluto a tutti.