Bond in valute emergenti, quali scegliere e i migliori su Mot e “Otc”


Cedole & Dividendi

Se le valutazioni su dove e come investire nei prossimi mesi sono spesso discordanti c’è invece una certa uniformità di opinioni riguardo alle obbligazioni in valute emergenti. La nostra consueta analisi di questo settore si rivolge allora oggi ai Paesi che i grandi gestori ritengono con maggiori prospettive di crescita. Pur con un’incertezza: alcuni stimano che la forza del dollaro proseguirà, impattando negativamente sugli emergenti, e altri invece sono di opinione opposta: Trump sarà costretto ad adottare politiche che indeboliscano il biglietto verde e ciò favorirà le divise del nuovo mondo.

Ecco allora i mercati e le monete su cui puntare nel 2017, secondo i maggiori specialisti di “emerging”: Russia, Brasile, Indonesia, Colombia e Peru. Di fatto scriviamo però solo delle prime tre, poiché nelle valute colombiana e peruviana nulla è quotato su Borsa Italiana.

In un prossimo report riferiremo delle altre valute, quelle cui viene orientato il pollice all’ingiù.

Russia: situazione in piena evoluzione dal punto di vista sia politico (nei rapporti con l’Occidente) sia economico. Il quadro generale sta migliorando, grazie soprattutto all’aumento dei prezzi del petrolio.

Il rublo ha registrato un po’ di debolezza nelle ultime sedute, tornando verso quota 64 contro euro. Ciò fa sì che gli indicatori di analisi tecnica siano negativi, ma il movimento appare un inevitabile aggiustamento, dopo una seconda parte del 2016 molto favorevole.

The best: sul Mot il nuovo Banca Imi 8,5% scadenza 13/1/2019 (Isin XS1546193308) con taglio 100.000 Rub (= 1.552 euro) garantisce un rendimento dell’8,8% se acquistato al prezzo di chiusura di venerdì a 99,4, sebbene lo “spread” denaro/lettera si sia allargato e si possa quindi registrare qualche incertezza sulla migliore quotazione da colpire. Purtroppo a Borsa Italiana – come già più volte segnalato – non ci sono emissioni di organizzazioni sovranazionali, ma solo di banche: pertanto la tassazione è al 26%. Sull’“Otc” troviamo rendimenti molto più alti, con vari bond che garantiscono yield di oltre il 10%. Data la situazione, è però consigliabile preferire vite residue lunghe. Per esempio la World Bank 6,75% scadenza 20/6/2023 (Isin XS0945575347), che si può comprare sui 98,5/99 Rub, con yield del 7%, inferiore a quello di altri bond, tuttavia meno liquidi. In questo caso l’aliquota fiscale è al 12,5% e il taglio di 50.000 Rub.

Brasile: il quadro politico/economico è incerto, ma la recente approvazione di una riforma costituzionale per frenare il debito pubblico è un segnale capace di aprire le porte a una svolta. Si comincia a notare inquietudine per le presidenziali del 2018, che potrebbero vedere l’esordio di candidati anti-establishment.

Il real continua – malgrado tutto – a correre sull’euro ed è tornato a quota 3,36, da dove era partita a metà 2015 la crisi che l’ha portato ai 4,41 del settembre dello stesso anno. In questo caso gli indicatori tecnici dicono “buy” e anche “strong buy”, ma un po’ di prudenza comincia a essere inevitabile, dopo la corsa degli ultimi mesi.

The best: sul Mot si registrano rendimenti abbastanza ballerini, con quotazioni salite di molto negli ultimi tempi. Fino a poco fa si trovavano prezzi ben sotto la pari, che ora invece sono limitati solo agli zero coupon! Una soluzione di compromesso potrebbe essere rappresentata dal puntare in contemporanea proprio su uno zero coupon (Bei – scadenza 27/8/2021 – Isin XS1097534751 – quota sui 69 con yield dell’8,6% - taglio 5.000 Brl) e su un tasso fisso (Bei – cedola 11,5% - scadenza 11/3/2019 – Isin XS1374123732 – quota sui 106 con rendimento dell’8,3% - taglio 5.000 Brl). Sull’“Otc” l’offerta è molto più ampia, sebbene ci siano alcuni bond “trappola”, perché poco liquidi. Segnaliamo così il “dual currency” Brl Usd, quasi inevitabile per la valuta brasiliana, di IFC (World Bank) 10,5% - scadenza 17/4/2018 – Isin XS1055095290 – prezza sui 101 con rendimento del 9,6% - taglio 5.000 Brl – quota su varie Borse europee).

Indonesia: sarà colpita dalla politica nazionalistica di Trump? C’è chi teme di sì, ma il Paese segnala risultati positivi, con un Pil in crescita del 3,2% e un debito pubblico che resta solo al 27%. Non bisogna dimenticare come i consumi interni siano trainanti e le esportazioni minerarie in lenta ripresa.

La rupia indonesiana è inserita in un progressivo trend di rafforzamento sull’euro, sebbene caratterizzato da alti e bassi. Sugli attuali 14.300 entra in un’area di possibile volatilità, che non dovrebbe riportarla indietro, verso quota 15.000 o addirittura 16.000

The best: sul Mot inevitabile la scelta. C’è solo il bond di Société Generale a tasso fisso 7,25% (scadenza 29/1/2019 – Isin XS1144002463 – quota sui 100 circa, con un rendimento equivalente alla cedola – taglio 15 milioni di Idr, pari a 1.050 euro). Sull’“Otc” l’offerta è più ampia, sebbene si tratti spesso di bond – relativamente anche alla categoria delle organizzazioni sovranazionali – poco scambiati. La preferenza si rivolge quindi all’Ebrd (European Bank for Reconstruction & Development – rating AAA – aliquota fiscale al 12,5%) cedola 9,25% - scadenza 2/12/2020 – Isin XS1327550783 – taglio 10 milioni di Idr: prezza sui 106 ma rende pur sempre il 7,4% con una bassa “duration” (sensibilità ai tassi) di 3,4.

I livelli valutari di forza e debolezza da monitorare:

Rublo (cambio attuale contro euro 64): OK sotto i 61 – KO sopra i 68

Real (cambio attuale contro euro 3,36): OK sotto i 3,20 – KO sopra i 3,43

Rupia indonesiana (cambio attuale contro euro 14.280): OK sotto i 14.000 – KO sopra i 14.400