Terminato il periodo “festaiolo” i mercati tornano a regime e aprono questo 2017 con poche variazioni degne di rilievo. In sostanza, osservando i grafici delle curve che sono la nostra guida, osserviamo come vi sia una certa stabilità, con oscillazioni sui rendimenti di pochi punti base.
La ZC Yield Curve ha lievemente aumentato la ripidità – appena percettibile – e i rendimenti si sono di fatto mantenuti costanti rispetto all’ultima rilevazione di fine 2016. Infatti passiamo da un 1,25% sul tratto a lunga ad un 1,30% per le scadenze trentennali. Questo nuovo punto di “equilibrio” è coerente con l’ipotesi che avevo fatto a fine anno, e cioè che il “tapering” è stato digerito e si torna a comprare contando sul sostegno della BCE per tutto il 2017, che significa anche che le attese per un aumento dei tassi BCE al momento è “correttamente” scontato sia nei tempi sia nella misura.
Anche i forward su Euribor 6 mesi si adeguano, segnando una variazione di circa 5 bps, portando le attese sul tratto a lunga all’1,85% dal precedente 1,80% e contro il circa 2% di circa un mese fa.
Stabili le attese sull’inflazione – sia europea sia italiana – come evidenziato dalle curve degli ZC Inflation Swap, che vedono un’inflazione EUR ormai in linea con il target del 2% posto dalla BCE e che vedono l’inflazione italiana seguire a ruota, sotto target di appena 20 bps, a 1,80%.
Molto interessante la lettura delle curve del modello Season Adjusted sull’infalzione attesa, poiché si vede molto meglio una spiccata tendenza ad una maggiore inflazione rispetto agli ZC Inflation Swap. Infatti, rispetto alla rilevazione precedente, soprattutto sull’inflazione europea, il modello sconta un’accelerazione nella prima parte dell’anno, distanziando sensibilmente la proiezione del modello Linear Forecast. Poi è chiaro che vedremo a tempo debito se tali proiezioni troveranno riscontro nella realtà, ma intanto anche l’ipotesi formulata verso fine 2016 relativa al ritorno di interesse per i bond inflation linked prende consistenza.
Come forse ho già avuto modo di dire, sono del parere che per le strategie obbligazionarie quest’anno sia molto importante non solo l’aderenza al quadro macro complessivo, ma anche nello specifico su quali titoli indirizzare la scelta, a parità di “categoria” e struttura. Non di meno, per quanto sia sempre stato importante, se è possibile sono del parere che sarà ancora più importante selezionare i titoli in base al loro “fair” price ed in base al Credit Risk.