Clinton 1 – Trump 0 !!
Questo il verdetto pronunciato dai mercati USA nella giornata di ieri dopo l’incontro/scontro televisivo tra i due candidati alle presidenziali.
Non entriamo nel merito delle argomentazioni trattate sui futuri programmi da attuare per il loro Paese in quanto non essendo, il nostro, un giornale politico ci asteniamo dal commentare determinate scelte, ad iniziare dai candidati, anche per il fatto che noi come italiani dovremmo essere gli ultimi della lista nel giudicare o commentare decisioni politiche altrui.
Come dicevamo i mercati USA ieri hanno beneficiato anche dei buoni dati macro circa la fiducia dei consumatori relativa al mese di settembre uscita a 104,1 contro il precedente 101,8 ed attese per 99,0 facendo registrare un nuovo massimo di periodo e buono anche il preliminare del PMI servizi di settembre a cura della società Markit uscito a 51,9 contro il precedente 51,1 ed attese per 51,0.
Infine anche la dichiarazione del dipartimento di giustizia USA che nel caso le Società, alle quali sono state comminate multe a fronte di reati commessi, dovessero collaborare, le stesse potranno essere ridotte e questa notizia ha, de facto, riportato oggi la luce sia sul titolo VolksWagen, ma soprattutto sul Deutsche Bank e sul settore bancario.
Ieri sera i listini USA hanno chiuso tra il + 1,03% per il Nasdaq100 ed il + 0,74% e 0,64% rispettivamente per l’indice S&P500 ed il DOW.
Passando ora ai mercati europei, dopo le discese dei giorni scorsi ieri in chiusura di contrattazioni si è vista la prima reazione a voler recuperare le perdite generate in intraday, recupero che è proseguito questa mattina con una bella impennata degli indici dopo l’apertura del cash. Al momento che scriviamo gli indici continentali guadagnano tra il punto percentuale per il DAX ed il mezzo punto percentuale per tutti gli altri indici, FTSE-MIB compreso.
Da segnalare l’uscita dei dati di settembre sulla fiducia dei consumatori e delle imprese italiane, mentre la prima scende a 108,7 da 109,1 del mese precedente, quella delle imprese sale a 101,9 dal 101,1 del mese precedente.
Infine dal Forum economico mondiale (Wef) si registra per l’Italia la discesa di un gradino nella classifica annuale sulla competitività industriale, dal 43esimo al 44esimo posto, sopravanzato dalla Russia. In cima alla graduatoria, per l’ottavo anno consecutivo, si conferma la Svizzera, ma tra i Paesi del sud Europa, la Spagna ci sopravanza di ben 11 posizioni.
Le motivazione riportate dal Forum sono che : “La competitività dell’Italia è migliorata ma più lentamente degli altri“. Il principale punto di debolezza riscontrato nel nostro sistema economico è quello connesso ai problemi delle banche zavorrate di crediti deteriorati.
Le riforme, prosegue il Wef, hanno migliorato la situazione, ma pesano la burocrazia, la fuga dei talenti e i tempi lunghi necessari perché il Jobs act dispieghi i propri effetti.
Diamo ora uno sguardo al nostro Portafoglio azionario, nel quale andiamo a registrare un’altra vendita in profit, con la metà della posizione, sul titolo del Nasdaq:
- WESTERN DIGITAL (US9581021055) A 58,68 $.