Come finira' il braccio di ferro tra borse e numeri ? Tutti i principali uffici studi delle piu' blasonate Case d'Affari americane (a cominciare da Goldman Sachs) e SIm nostrane ricordano alcuni fatti indiscutibili: al rialzo sui listini, dicono, vi è la potentissima e sempre vincente FED (never fight the FED....) e proprio quel parco buoi che solitamente perde in borsa ma che da mesi sta investendo in ETF ed azioni USA. Che strana alleanza: un cronico vincente ed un altrettanto cronico perdente !
Al ribasso ci sono invece molti motivi negativi:
- le borse mondiali mostrano il piu' elevato ipercomprato dopo il 2000 ed il 1929. Una riflessione che ci fa toccare ferro, anche se ovviamente non si sa quando questa estensione rialzista e speculativa terminera', in quanto dopo tali simili speculazioni il ribasso nel 2000 e nel 1929 è stato (purtroppo) inevitabile.
- L'indice Shiller segnala che il p/e USA, tocca quota 27,elevatissimo.
- Il mercato rialzista statunitense dura da otto anni, un periodo molto lungo senza avere avuto pause.
La mancanza di occasioni nel mondo obbligazionario (rendimenti negativi, mai accaduti dai tempi di Nabuccodonosor come ricorda Marc Faber...), nel settore monetario (stessi rendimenti azzerati) ed immobiliare (esclusa forse l' Italia) spingono tutti verso le azioni. Questi investitori sono sicuri che fino all'elezione del nuovo presidente USA le cose non cambieranno. Lo stesso serio Walter Riolfi, dopo aver segnalato i rischi della attuale sopravvalutazione, terminava il suo articolo martedi sul Sole 24 Ore dicendo che la Yellen venerdi probabilmente "dovrebbe rassicurare i mercati per qualche mese ancora".
Ma vale la pena di cavalcare il rialzo per un possibile limitato rialzo trimestrale mentre l'abisso è pericolosamente vicino? Questa la domanda che faccio agli amici che ci seguono. Ecco perché il portafoglio a SCARSO RISCHIO non è pieno. Mancano le occasioni o meglio i rischi sono molto alti.
Non possiamo pero' rimanere lontani dal mercato, questi è sempre aperto. Le voci di OPA possono offrire piccole soddisfazioni e indirizzare qualche scelta, anche su mercati stranieri. Quello che è importante è che tutti operino utilizzando solo una piccola parte del loro patrimonio.
Se abbiamo torto (come speriamo!) e le elezioni USA daranno nuovo impulso ai rialzi in borsa, sfrutteremo il mercato, ammesso che ci siano segnali tecnici. Se va male rimangoni i preziosi, in fase di forte ripiegamento dopo i voli pindarici del primo trimestre. Per ora massima attenzione!
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)