La chiusura di ottava post-Brexit per i mercati azionari europei e probabilmente anche USA (aspettiamo la chiusura serale) non poteva avere migliore andamento.
Il recupero è stato robusto anche se non ha ancora portato i listini a chiudere i gap aperti tra la chiusura del giorno 23 e l’apertura del giorno 24 giugno. Il recupero migliore è stato dato dall’indice EUROSTOXX50 (il più penalizzato per l’alta componente finanziaria al suo interno) che a fronte di un retest nell’area di prezzi 2690-2700 senza aver mai chiuso sotto tali livelli, questa sera lo troviamo a 2883 con un recupero di quasi il 9%. Seguito a ruota dal nostro indice FTSE-MIB (anch’esso con una forte componente finanziaria al suo interno) che ha recuperato oltre il + 8%, mentre il DAX dai minimi del giorno 24 giugno ha recuperato “solo” il 6%.
In qualche modo hanno contribuito ai rialzi azionari del settore bancario anche i “rumors” girati ieri sera, ma prontamente smentiti questa mattina, circa la possibilità che la BCE con l’uscita della Gran Bretagna non acquisterebbe più titoli inglesi e quindi riverserebbe la liquidità del QE non più in base alla percentuale di partecipazione delle singole banche centrali nel fondo BCE, ma verso quei Paesi che percentualmente hanno un debito pubblico più grande, che sostanzialmente andrebbe a maggior vantaggio di Germania ed Italia (i più indebitati). Come dicevamo prima, la smentita è arrivata puntuale questa mattina, ma di certo c’è che la BCE ora avrà un 14% di liquidità in più per acquisti da spalmare verso i titoli di stato dei Paesi EU. Resta da capire cosa farà la BCE dei GILT acquistati in precedenza.
Mercoledi 6 luglio ne sapremo di più direttamente dalle parole di Draghi durante il meeting della BCE a Francoforte.
Dando uno sguardo ai dati macro usciti in Europa, i PMI manifatturieri EU di Giugno sono stati rivisti al rialzo, seppur di poco, rispetto ai dati flash di 2 settimane fa (52.8 da prec 52.6) e comunque sui nuovi massimi dell’anno, trainati dalla Germania con un 54,5 dall’Italia con un 53,5 e dalla Spagna con un 52,2 mentre la Francia conferma un progresso a 48,3 ma rimane sempre al di sotto dei 50 punti.
Passiamo ora ad analizzare velocemente i mercati azionari USA che hanno risentito molto meno della decisione dei cittadini britannici, scendendo del 5,5% dal massimo del giorno 23 giugno, ma che in questa settimana hanno dimostrato una forza notevole con l’indice S&P500 che, sia ieri che oggi, è andato a ritestare l’area 2100 con ottime possibilità di andare, nelle prossime settimane, all’attacco dei massimi storici (2134) ed anche più se le trimestrali societarie in uscita in questo mese risultino favorevoli.
Per quanto riguarda il settore macro USA da rimarcare l’uscita nel pomeriggio dei brillanti dati sull’ISM manifatturiero relativo al mese di Giugno 2016 uscito a 53,2 dal 51,3 del precedente mese ed ai massimi dal 2015, il che dovrebbe deporre a favore di buone aspettative sugli utili societari in uscita a breve.
Ricordiamo infine che nella prossima settimana sono previsti in uscita importanti dati macro sul fronte occupazionale con il clou di venerdi prossimo (8 luglio) sui Nonfarm Payrolls e l’indice di disoccupazione totale relativo al mese di giugno 2016, mentre mercoledi 6 escono le minute relative all’ultima riunione del FOMC.
Per concludere uno sguardo al nostro Portafoglio azionario nel quale, con estrema soddisfazione vista l‘incertezza globale degli investitori negli ultimi tempi, abbiamo raggiunto il target 50% anche sul quarto titolo USA presente (su Flowserve siamo andati a target e già usciti in gain).
Certamente durante questo lasso di tempo avevamo avuto altri segnali positivi da altri titoli, ma l’avvicinamento alla data del referendum UK ci ha sconsigliato di effettuare ulteriori acquisti…...prudenza prima di tutto !!
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