Il gruppo Prysmian è una public company, ossia una azienda priva di un azionista di maggioranza, nata dall’unione di due aziende già leader nei rispettivi campi di riferimento. Il gruppo è oggi leader mondiale nel settore dei cavi e dei sistemi per l’energia e le telecomunicazioni.
Attivo da oltre 130 anni, presente in più di 50 Paesi nel mondo con 91 stabilimenti e 19000 dipendenti, il gruppo Prysmian realizza in tutto il mondo progetti di interconnessione energetica sottomarina e ha contribuito alla realizzazione delle reti elettriche di alcune delle principali città del mondo. Prysmian è inoltre leader nel mondo nei collegamenti per parchi eolici offshore, per i quali produce sia i cavi per il funzionamento delle turbine che quelli di collegamento tra le turbine e le turbibe e la terraferma. Opera inoltre nel settore dei tubi flessibili ad alta tecnologia per l’estrazione di petrolio. Ancora, il gruppo Prysmian è primo produttore al mondo di cavi in fibra e rame per le telecomunicazioni e lo scambio dati. Altri prodotti all’avanguardia della tecnologia sono i cavi per ascensori utilizzati nella costruzione di alcuni degli edifici più avveniristici del pianeta, come il Burj Khalifa di Dubai. Prysmian è attiva anche nel settore dei trasporti, con i cablaggi di aerei, treni ad alta velocità e grandi navi da crociera.
Prysmian: analisi fondamentale
Recentemente l’azienda ha diffuso i risultati del primo trimestre 2016: ricavi confermati in crescita (+2.3%), trend positivo nel settore telecomunicazioni e ottime performance nei progetti Energy (+26%), redditività in netto miglioramento (EBITDA +25%), margini in miglioramento. Per quanto riguarda i risultati annuali Il ROE* nel 2015 è risultato pari al 15%, in netto rialzo rispetto al 2014, positivo negli ultimi tre anni. Il ROE di Prysmian, inoltre, è migliore di quello dell’87% delle aziende concorrenti. In ottimo rialzo anche il ROI*, pari al 16.5%, contro il 13.5% del 2014 e vicino al 17.7% del 2013.
Il Piotrosky F-score* si attesta a 7, indice di una situazione di ottima salute della compagnia.
Gli analisti indicano un fair price indicativo per Prysmian di 22.5€ per azione, vicino ai valori attuali di mercato, mentre i target price spaziano fino ai 25 euro.
Prysmian: analisi tecnica
A livello tecnico ciò che si osserva è che il titolo Prysmian si trova in prossimità del massimo storico, e sembra prepararsi per un assalto rialzista:
Figura 1: Prysmian barre daily, grafico storico
Focalizzando l’attenzione sui tempi più recenti si nota un interessante fenomeno in merito ai volumi negoziati, che sono sempre concentrati in brevi momenti di debolezza delle quotazioni, a indicare possibile accumulo. Volumi forti anche sul breakout del 10 maggio e nei giorni immediatamente seguenti.
Figura 2: Prysmian barre daily con volumi
Se si assistesse al breakout del massimo storico il trend rialzista potrebbe proseguire verso nuovi obiettivi ambiziosi. In particolare, l’analisi delle proiezioni di DeMark in relazione al breakout della linea di offerta rossa in figura seguente porta ad un target price di circa 25.1€, in linea con l’estremo superiore delle previsioni degli analisti.
Figura 3: Prysmian barre settimanali, resistenza di DeMark violata al rialzo, target price indicativamente a 25.1€.
*Educational
ROE: return on equity, alias redditività del capitale proprio. Viene utilizzato per indicare il tasso di remunerazione del capitale di rischio, ossia quanto rende il capitale versato in azienda dai soci. Viene solitamente confrontato con il tasso di interesse privo di rischio (quello dei BOT, sul mercato italiano) per determinare il cosiddetto premio per il rischio, ossia l’extra-rendimento che gli investitori sperano di ottenere come premio per aver assunto un rischio superiore a quello di un titolo di Stato. Se il ROE è negativo indica che la società è in perdita, dunque erode i mezzi propri per andare avanti.
ROI: return on investment, alias redditività degli investimenti. Se viene confrontato con il tasso medio di interesse sui debiti è un indicatore della capacità dell’azienda di rendere profittevole il prendere a prestito denaro per investirlo nella propria crescita. Un valore del ROI inferiore al tasso di interesse sui debiti, infatti, indicherebbe la necessità, da parte dell’azienda, di erodere il ROE per sostenere l’indebitamento finalizzato alla crescita.
F-Score: è un indicatore dato dalla somma di nove elementi che possono assumere valore 1 o 0, quindi oscilla tra 0 e 9. Ognuno degli elementi che concorrono al calcolo è un indice di bilancio dell’azienda; se l’indice è positivo vale 1, altrimenti vale 0. Valori tra 0 e 3 indicano una situazione di pericolo, da 7 a 9 indicano che l’azienda è forte.