Il nostro piccolo corporate tedesco (Activa Resources 13/17, ISIN: DE000A1YCS50), segnalato pochi giorni fa in area 68, ha messo a segno un balzo di quasi il 4,5% in conto capitale (quota adesso 71,00) cui aggiungiamo un’omeopatica quota di rateo (8% su base annua) che male certo non fa.
A questo punto, saggezza e prudenza suggeriscono di liquidare metà posizione, e provare a lasciar correre l’altra parte con stop in pari o giù di lì.
Essendo le sorti dell’emittente legate a doppio filo con le quotazioni del petrolio (che dai massimi in area 43 USD/barile sta correggendo da diverse sedute e ora scambia in area 37 USD/barile), è bene seguire anche l’andamento della commodity tenendo in conto che il prossimo 17 aprile ci sarà un meeting a Doha dove i padroni dell’oro nero si troveranno per decidere una strategia comune. L’obiettivo teorico pare sia quello di riportare le quotazioni del petrolio in area 50 USD/barile, quotazione condivisa da tutti i Paesi produttori, tranne l’Iran che potrebbe scombinare le carte.
L’Iran sino ad oggi ha apertamente manifestato l’intenzione di sfruttare al massimo la rimozione delle sanzioni comminate a suo tempo dall’occidente, per pompare greggio sul mercato come ai livelli precedenti l’isolamento internazionale. Di fatto, essendo rimasto per anni fuori dal mercato, ora l’Iran ha tutta l’intenzione di non ridurre la produzione.
Staremo a vedere.