Dopo Autostrade Meridionali che hanno triplicato l'utile mantenendo invariato il misero, ultra-misero, dividendo di 0,4 euro (con rapporto stracciato di p/e poco sopra 8 (!!) ed a distanza di due giorni non si conosce ancora la sentenza del TAR) e D'amico che presenta uno splendido bilancio distribuendo solo parte piccolissima dell'utile, è ora il turno di Bonifiche Ferraresi che vede l'utile passare da 0,5 a 6,8 milioni di euro. Si moltiplica per 13 e il p/e è di poco superiore a 20. Ottime notizie dal settore agricolo ma ai soci la solita elemosina: dividendo che passa da 0,005 a 0,0065 €. Rende meno dello 0,3% ed i soci che hanno sottoscritto l'aumento di capitale non incassano che le briciole.
Meno male che Dea Capital reagisce a questo mortorio nel settore dei dividendi. L'utile passa da - 41 milioni a + 57 e distribuiscono 0,12 euro (quasi il 10%) per di piu' prendendolo dalle riserve. Così non ci dovrebbe essere trattenuta fiscale.
E Cattolica se la cava benino. Conferma lo stesso dividendo di 0,35 € nonostante ch l'utile sia sceso del 20%. I soci ringraziano per non avere dovuto subire una decurtazione....vista la ritrosia delle societa' nel distribuire....
Ci attendevamo dividendi striminziti dalle banche, ma non una stretta anche dalle societa' che fanno utili. Non è questo il modo per attrarre nuovi investitori in borsa.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)