Oggi altro tassello importante rotto all’insù sul mercato azionario italiano. I livelli, rispetttivamente dei 18000 del FTSE-MIB e 19500 del FTSE IT All-Share, sono stati frantumati.
Se da una parte ce ne rallegriamo, dall’altra ne soffriamo in quanto con le Opzioni avevamo venduto le Call strike 18000, ma di questo ne parleremo a parte nell’apposito servizio.
Ovviamente la parte del leone di questo imponente rialzo è stata fatta dal settore bancario, è notizia di questa mattina che riporta come quasi certa la richiesta da parte del nostro ministero del Tesoro all’Europa di un prestito di 15 mld. € al fondo Salva-Stati ESM.
Questi fondi servirebbero al salvataggio di diversi istituti bancari italiani, tra i quali, MPS Pop Vicenza, Veneto Banca, Carige ed anche UBI che vorrebbe acquistare le fallite Etruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara, ma ha anch’essa troppi crediti deteriorati per farsene carico.
Lo schema è lo stesso che la Spagna adottò nel 2012 per il salvataggio dei propri istituti di credito con una richiesta ben superiore negli importi (40 mld €) ma anche che non rispettò la cosiddetta “condizionalità” posta dall’Europa a garanzia del prestito, quale la riduzione del deficit entro certi parametri (2,8 % nel 2014), parametri che alla fine del suddetto anno risultarono il doppio di quelli promessi.
Ed il nodo cruciale per l’Italia di ottenere detto prestito ricade proprio sul fatto che sarà già molto difficile rispettare i precedenti accordi con l’Europa sul deficit 2017, se poi aggiungiamo questo ulteriore prestito le condizioni per poter arrivare a soddisfare i parametri richiesti saranno molto più stringenti e, de facto, gli italiani dovranno subire altre stagioni di lacrime e sangue.
L’Europa accetterà le nostre promesse, correndo in aiuto ??
I mercati da quel che si vede in questi giorni, scommettono per il si.
Altra situazione importante che ha contribuito a portare gli indici italiani al di sopra di forti livelli di resistenza è dovuta alle ricoperture, infatti molti investitori si erano posizionati short su titoli ed indici, vendite allo scoperto che si sono ampliate nella giornata di lunedi dopo la convincente percentuale di vincita referendaria dei NO con conseguente crisi di governo, ma per la terza volta consecutiva (Brexit, Trump e referendum) il tanto temuto “cigno nero” si è magicamente trasformato in “angelo azzurro” che vola nei cieli sempre più in alto.
Nel dettaglio gli indici europei hanno chiuso con il FTSE-MIB a 18180 (+ 2,10%), il DAX a 10986 massimo del 2016 (+ 1,96%), EUROSTOXX50 a 3142 (+ 1,34%), CAC40 a 4694 massimo del 2016 (+ 1,36%) e lo SMI svizzero a 7930 (+0,23%).
Per quanto riguarda i dati macro europei, da segnalare 8 dicembre, la riunione della BCE in materia di tassi e relativa conferenza stampa di Draghi circa la prosecuzione e gli eventuali incrementi degli stimoli all’economia dell’Eurozona.
Passando a dare uno sguardo agli indici USA, anche su questi il barometro segnala “bel tempo” e con la chiusura odierna sembra proprio che il cosiddetto “rallye natalizio” sia iniziato.
Tutti gli indici maggiori ad eccezione del Nasdaq100 hanno fatto registrare in chiusura nuovi massimi storici ad iniziare dal DOW a 19549,62 (+ 1,55%) , S&P500 a 2241,35 (+ 1,32%), Nasdaq 100 a 4851,94 (+ 1,32%) ed infine Russell 2000 a 1364,51 (+ 0,88%).
Gli investitori, dopo le elezioni di Trump, hanno scaricato obbligazioni per acquistare massicciamente titoli azionari scommettendo sul fatto che le politiche economiche promesse dal Presidente farebbero accelerare la crescita economica a stelle strisce.
Tuttavia i guadagni maggiori in questo ultimo periodo sono sempre appannaggio dei settori finanziari ed industriali mentre sarebbe opportuno, per una crescita solida e costante, che si verificasse una rotazione settoriale ecco perché, forse sbagliando, ci limitiamo a qualche acquisto su titoli di questi 2 forti settori in attesa che anche qualche altro settore (consumer, techno, health) si svegli e ci dia l’opportunità di fare ulteriori acquisti.
Infine uno sguardo al nostro Portafoglio azionario nel quale, quest’oggi, andiamo a registrare gli acquisti su 2 titoli del Nyse, per il settore “industrial”, ORBITAL ATK, società produttrice di sistemi aerospaziali e per la difesa. Nata nel 2015 dalla fusione di Orbital Sciences Corp. e parti della Società Alliant Techsystem in virtù del fatto che già da tempo collaboravano alla progettazione di diversi progetti. A livello macro la Società ha elargito ottimi dividendi nel corso dell’anno 2016 (4,5 $ solo nel 3° trimestre) e presenta un ROE del 13%, un EBIT/margin consolidato dei vari settori produttivi del 12% e soprattutto un portafoglio ordini aumentato del 10% ad oltre 15 bn $.
Mentre per il settore Technologic , LEIDOS HDLG. Ex. SAIC, è una società che fornisce servizi scientifici, di ingegneria, e di integrazione di sistemi tecnici. Le commesse più importanti provengono dal Dipartimento della Difesa statunitense, dal Dipartimento della sicurezza interna e dalle comunità di intelligence, tar cui la NSA. Da qualche mese ha incorporato la totalità della sezione Sistemi & Soluzioni globali della Lockheed Martin divenendo la più grande impresa del settore delle soluzioni tecnico-scientifiche della difesa globale federale.
Anche questa Società ha elargito bei dividendi ai propri azionisti nel corso dell’anno 2016 (1,25 $ solo nel 3° trimestre 2016), presenta un ROE del 18,7%, un EBIT/margin consolidato dei vari settori produttivi del 5,9%.
- ORBITAL ATK (US68557N1037) A 88,50 $.
- LEIDOS HLDG. (US5253271028) A 52,70 $.