Giornata molto positiva, quella di ieri, per i mercati azionari italiani con l’indice FTSE-MIB che si lancia all’attacco dei 17000 chiudendo la seduta a 16930 a + 2,24%, prossima resistenza a 17426 fatta registrare il giorno 25 ottobre valore che non vedevamo dal giorno pre- Brexit.
Il catalyst è senz’altro un recupero del settore bancario (ieri + 3%) e ricoperture varie degli short aperti nelle scorse settimane visto l’avvicinarsi del voto referendario di domenica prossima.
Politicamente, come al solito, non commentiamo i contenuti ai quali gli italiani sono chiamati a votare, tantomeno le solite scaramucce tra i 2 schieramenti . I sondaggi (che comunque non ci prendono mai, v. Brexit e elezioni USA) sono per una vittoria del NO con percentuali anche importanti, ovviamente se ciò accadesse, la comunità finanziaria prenderebbe male l’esito riversando forti vendite sui mercati lunedi mattina, una piccola differenza percentuale tra il SI ed il NO a favore di quest’ultimo dovrebbe impattare molto moderatamente sui mercati con un’apertura negativa ma con possibili recuperi nel corso della giornata o comunque nei primi giorni della settimana, mentre con la vittoria del SI la seduta borsistica di luendi si aprirebbe con un forte rialzo e probabilmente con l’atteso rallye di Natale.
Ma tutto ciò è quello che si pensa succeda, anche se la realtà potrebbe essere nettamente diversa, visti i recenti andamenti post elezioni UK ed USA.
Anche lo spread BTP-BUND ha ripreso fiato scendendo dai 188,30 del 24 novembre scorso ai 168,80 di oggi.
A livello macro è uscito pochi muniti fa, un buon dato sul GDP italiano relativo al 3° trimestre 2016 che riporta un dato annualizzato del + 1% contro attese per un + 0,9%.
Anche sui mercati azionari europei , ieri, il sole è tornato a splendere e nulla osta che nei prossimi giorni si possa registrare la rottura dei massimi del 2016 (non massimi storici come in USA) su diversi indici, quali il DAX a 10802, l’EUROSTOXX50 a 3156, il CAC40 a 4607.
Passando ora a dare uno sguardo agli indici azionari USA, notiamo come da inizio settimana il Nasdaq sia scorrelato dagli altri due indici maggiori come il DOW e l’S&P500, performando molto meno al rialzo e perdendo molto più in caso di seduta negativa, evidentemente i titoli di questo indice risentono più degli altri della concorrenza delle altre Società mondiali avvantaggiandosi meno degli stimoli economici promessi da Trump.
Da registrare, quest'oggi, l'uscita dell'importante dato macro sui PMI manifatturieri di novembre a cura della società ISM.
Infine uno sguardo al nostro Portafoglio azionario nel quale, ieri sera, abbiamo registrato una vendita, comunque in profit, sul titolo del Nyse VALERO. Un’apertura in gap down ha, de facto, spazzato il nostro STOP per poi chiudere sopra il nostro livello consigliato.
Amen, strano comunque vedere un titolo del settore energia perdere il – 3,50% in un periodo di ripresa per il settore Oil e Gas.
- VALERO ENERGY (US91913Y1001) A 61,39 $.