Special Elezioni...
I miei dubbi erano fondati: in questa ottava i mercati americani hanno allungato al ribasso e adesso è ben evidente...
Piano Bar di Virginio Frigieri
Quadro Tecnico del 6 Nov. 2016
I miei dubbi erano fondati: in questa ottava i mercati americani hanno allungato al ribasso e adesso è ben evidente che l'onda 2 di grado minor non era ancora finita. Meno marcata sul Dow Jones ben evidente su S&P500 ma è chiaro che l'onda 2 è in azione e non ha ancora raggiunto i suoi target che ora possiamo stimare in 16.500-17.000 punti sul Dow Jones e in area 1950-1990 sull'S&P500. Oltre a questo anche la volatilità come sospettavamo ha chiuso in rialzo per l'ottavo giorno consecutivo. Il declino dovrebbe quindi proseguire per arrivare a completare un onda 2 credibile.
Il Nasdaq che sembrava il più rialzista degli indici americani dopo un nuovo massimo storico siglato appena otto giorni fa ha già perso quasi un 5%. Peraltro stanno cominciando a scendere proprio i quattro moschettieri di cui si parlava la settimana scorsa Amazon, Apple, Facebook e Google hanno ribassato con ampi gap. Se poi ci limitiamo all'analisi dell'indice, allora si vede che il Nasda100 ha messo a segno un nuovo massimo il 25 ottobre, andando poi a chiudere il mese con una chiusura inferiore alla chiusura di Settembre. Questo tecnicamente è un Key Reversal, un modello che emerge spesso alla fine di una tendenza. Si aggiunga a questo che nessuna altro grande indice americano ha confermato il nuovo massimo del Nasdaq, anzi se si guarda l'S&P60 delle Small Cap americane questa settimana ha messo a segno il suo minimo più basso a partire dalla prima settimana di luglio. Un mercato orso partirà sicuramente dai massimi: per il comparto dell'High-Tech potrebbe accadere prima di quanto gli investitori pensino.
Prima di passare alla rassegna dei grafici non possiamo non spendere due parole sulle imminenti elezioni americane. E' "sentire comune" che il toro ami i Clinton, e che Trump abbia cavalcato tutti i temi orso possibili e immaginabili nella sua campagna elettorale.
Il grafico sopra che esprime il rapporto DowJones/Oro, mostra senza trucco e senza inganno l'evoluzione del potere di acquisto del Dow in termini di denaro reale. Inoltre mostra anche gli stati d'animo che spostano la percezione della gente nei confronti dell'establishment politico. Quando il rapporto era in forte crescita verso il suo picco del '99 nemmeno l'impeachement potè fermare i Clinton. La battuta d'arresto politico sul profilo della famiglia si è avuto nel 2008 quando Hilary perse la nomination democratica alla presidenza mentre il rapporto Dow/oro stava crollando in onda a di un mercato orso. L'onda b è stata un rally in controtendenza che è durato da agosto 2011 a novembre 2015. Grazie a questo avanzamento e per un pò dopo il suo picco, il fascino dei "Clinton legati al mercato toro" è tornato a risplendere e, le accuse di cattiva gestione della sicurezza dell'ambasciata americana prima dell'attacco di Bengasi a settembre del 2012, le mail distrutte mentre prestava servizio come Segretario di Stato, su cui è tornata ad indagare l'FBI in questi giorni, e le accuse di corruzione all'interno della fondazione Clinton esente da tasse, non sono bastate a scalfire la sua offerta per la nomination democratica. Ora i mercati americani sono in una fase di topping che potrebbe anche continuare per un pò, ma che ha fatto il suo tempo e cederà il passo inevitabilmente ad un mercato orso; sul ratio DJIA/ ORO l'onda c sta cominciando a mordere. Ma in altre parti del mondo la battaglia tra mercato toro sui massimi e un mercato orso emergente è ancora più intensa di quello che gli indici americani mostrano. Basta andare a vedersi i grafici del Shangai Composite Index e dell'MSCI Asia Pacific Index che hanno messo a segno i loro massimi nel 2007 come l'MSCI World Index. l'Euro Stoxx 50 presenta tre massimi decrescenti (2000-2007-2015) e il DJIA/Gold è in discesa come si vede sopra per l'appunto dal 1999.
Il rally in controtendenza riscontrabile su molti indici nel 2014-2015 rendono ancora evidenti le vestigia del lungo bull-market che abbiamo visto. Il Canada e l'UE hanno rimbalzato bene ad ottobre dopo aver firmato un accordo di libero scambio; all'inizio di quest'anno anche gli USA hanno firmato un accordo analogo con 12 paesi del Pacifico ...il Trans Pacific. Simile agli accordi commerciali anche gli accordi di pace tendono a verificarsi quando aumenta l'ottimismo. Lo scorso settembre la Colombia ha reputato conclusa una guerra civile di 52 anni tra il governo e il fronte delle Forze Armate Rivoluzionarie. Il fatto è stato salutato dal New York Times come una "pietra miliare della Pace Mondiale". Ma il 2 ottobre i colombiani chiamati a votare con un referendum popolare l'accordo di pace raggiunto, mentre i mercati scivolavano giù, hanno votato NO...
Nel cuore dell'europa la decisione degli inglesi di uscire dall'unione ha creato un precedente che verrà cavalcato da altri mentre monta sempre di più un sentimento anti-immigrazione ed anti libero-scambio. Il prossimo anno tre quarti dei paesi UE saranno chiamati a votare e gli argomenti separatisti stanno prendendo piede e possono vincere. Significativo l'aumento dei muri e dei recinti all'interno dei paesi europei che fino ad ieri non avevano praticamente confini. Con la caduta del rapporto Dow/Oro è facile immaginare che questi muri e queste divisioni aumenteranno e una volta che il processo di topping sarà definitivamente terminato, l'Unione Europea andrà in frantumi con buona pace dei finti buonisti che fanno soldi con l'accoglienza dei clandestini e che difendono l'euro come un dogma nonostante i risultati di questi 15 anni si siano dimostrati rovinosi e disastrosi per la stragrande maggioranza dei paese europei sopratutto sud-europa.
Dall'altra parte del Pacifico assistiamo ad uno sfilacciamento di alleanze di lunga data. Il 20 ottobre scorso il Presidente delle Filippine Rodrigo Duerte ha annunciato che il suo paese si sta staccando dagli Stati Uniti salvo rettificare più tardi che nella sua affermazione non c'era la volontà di recidere i rapporti diplomatici con Washington, ma solo di voler terminare una politica estera troppo orientata verso gli Stati Uniti. E' ancora presto: le separazioni effettive avverranno più tardi nel corso di un mercato Orso su vasta scala e a quel punto sarà assolutamente irrilevante se il presidente degli Stati Uniti sarà la Clinton o Trump: in entrambi i casi il vincitore di queste elezioni passerà alla storia come il più grande perdente politico nella storia degli Stati Uniti, e verrà trascinato verso il basso dal mercato orso verso l'oblio politico.
Rendimenti dei T-Bond
I prezzi del trentennale americano stanno lottando per muovere verso l'alto ma è sicuramente prematuro dire se è iniziata l'onda 2 o B ma possiamo dargli il beneficio d'inventario. Se è iniziata porterà i prezzi in altro di 4-8 punti. Al contrario un calo sotto 160.30 aprirebbe lo spazio ad una ulteriore scivolata verso la zona che circonda l'area 160.
Dollar Index e EUR/USD:
Il Dollar index sta facendo un pull-back e venerdì è scivolato a 96,932. Per ora non possiamo sconfessare la nostra interpretazione di onda (5) di grado intermedio e il nostro target resta fermo sopra 100,51 a meno di una chiusura sotto quota 96,000.
L'Euro per contro è rimbalzato fino a ritestare la trendline del triangolo da sotto. per prudenza alziamo lo stop-loss sul massimo di onda (E) la cui violazione invaliderebbe il modello. Tuttavia dobbiamo prepararci uno scenari diverso. Se i prezzi dovessero far fuori il massimo di onda (E) oltre a prenderci la stoppata, dovremmo catalogare il minimo del 25 ottobre come onda (D).
Oro e Argento:
Non c'è niente di nuovo da dire su Oro e Argento rispetto a quanto detto la scorsa settimana. Le soglie di rientro sono state interessate e noi siamo rientrati sui due ETC che avevamo venduto come si vede sul portafoglio allegato.
alla prossima