Con la chiusura di venerdi scorso i mercati azionari USA hanno collezionato la nona seduta consecutiva in perdita, anche se percentualmente i ribassi di questo periodo si traducono in un modesto 2,5% per l’indice DOW ed un – 3% per l’indice S&P500 mentre più alta è la percentuale per l’indice dei titoli tecnologici con – 5% per il Nasdaq100.
A fronte di questi contenuti ribassi la volatilità è aumentata fino a raddoppiare i propri valori in pochi giorni, infatti l’indice VIX è passato da un valore di 12,80 del 24 ottobre u.s. a 23 di venerdi a causa sempre delle presidenziali USA per una possibile vittoria di Trump che induce gli investitori a proteggersi da tale evento. A 4 giorni dal risultato delle elezioni sembra di rivivere il periodo pre-Brexit.
Infatti neanche gli importanti dati macro usciti venerdi pomeriggio in linea con le attese e che comunque hanno confermato il buono stato dell’economia a stelle e strisce circa la sua costante crescita, sono riusciti a riportare un po’ di sereno sui listini azionari, appesantiti anche dalla continua perdita delle quotazioni del Petrolio, che negli ultimi 10 giorni ha perduto il – 15,5%.
Dicevamo dei dati macro di venerdi scorso con i NonPayroll Farm di Ottobre del settore pubblico sono usciti a 161.000 nuovi occupati contro attese per 175.000, ma le revisioni del mese precedente hanno aggiunto 35.000 occupati, mentre quelli del settore privato sono usciti a 142.000 contro attese per 166.000 ed anche qui con la revisione del mese precedente che hanno aggiunto 21.000 occupati. Infine il tasso di disoccupazione totale sceso al 4.9% dal 5%.
Per quanto riguarda i mercati azionari continentali in questo stesso periodo troviamo la maglia nera FTSE-MIB che ha perso il – 6,3% seguito a ruota dall’indice SMI svizzero che nelle ultime 12 sedute ha visto perdere le sue quotazioni di ben – 6% facendo registrare un accentuato ipervenduto, cosa anomala per un listino molto equilibrato e soprattutto in crescita.
Il nostro listino venerdi è stato penalizzato dal settore bancario e dal settore assicurativo (MPS, BPM, BP, Unipol-Sai, Axa, ecc.) cosa che ha vanificato il parziale recupero di codesti settori nella giornata di giovedi , giornata appesantita dalle perdite dei titoli del settore industriale.
Poco meglio, o forse, meno peggio, hanno fatto registrare l’indice DAX – 4,7%, l’indice EUROSTOXX50 – 4,2% in questo periodo.
Per quanto riguarda i dati macro europei usciti venerdi, essi hanno evidenziato una contrazione dei PMI servizi a causa soprattutto dei dati provenienti da Francia (51,4 vs attese per 52,1) ed Italia (51,0 vs attese per 51,5) di contro il dato leggermente positivo della Germania (54,2 vs.attese per 54,1).
Infine uno sguardo al nostro Portafoglio azionario nel quale, visto il periodo cupo, registriamo una vendita a pareggio con l’ultima metà della posizione sul titolo italiano BREMBO ed una vendita in Stop sul titolo finanziario del Nyse, THE ALLSTATE CORP.
- BREMBO (IT0001050910) A 52,70.
- THE ALLSTATE CORP (US0200021014) A 66,75 $.