L’avevamo chiamata diverse volte e finalmente è arrivata……..cosa ??
Ma la tanto attesa rottura dei massimi storici sugli indici azionari USA, con il DOW che aveva anticipato tutti, e con S&500, Nasdaq Composite e Russell 2000 che nella giornata di ieri sono riusciti contemporaneamente a centrare questo traguardo.
Bene allora avanti tutta e corsa agli acquisti.
Prima di procedere, vediamo come reagiscono i mercati a questa novità in considerazione anche del fatto che negli States gli investitori si stanno preparando ad un lungo fine settimana della festività più importante dell’anno, festività religiose a parte, il Thanksgiving day di giovedi 24 (mercati tutti chiusi) e venerdi 25 i mercati chiuderanno alle ore 19:00 CET, ma i volumi saranno sicuramente molto rarefatti e non sono escluse prese di profitto tra oggi e domani.
Come detto in altri articoli i settori che stanno trainando questi rialzi sono sempre gli stessi, financials, engineering&construction, industrial, hotel&resort, media, ecc., ma i prezzi dei titoli di questi settori sono molto tirati ed in pericoloso ipercomprato. Noi in questa prima fase abbiamo cercato di non esporci molto sui titoli di questi settori, innanzi tutto a livello di prezzo con dei buy limit e non dei buy stop sui massimi, ma anche risparmiando qualche cartuccia per titoli di altri settori che, in caso di rotazione, dovrebbero beneficiare più degli altri essendo ancora distanti da livelli di ipercomprato.
Per quanto riguarda i dati macro in uscita domani, da segnalare gli importanti Ordini di Beni durevoli ed il suo dato “core ex-trasporti” relativo al mese di ottobre, le attese sono per un + 1,5% ed un + 0,2% rispettivamente. Da segnalare inoltre l’uscita delle “minutes” del FOMC sulle condizioni economiche del Paese.
Al momento che scriviamo tutti gli indici azionari USA sono in territorio positivo, tra + 0,15% (S&P500) e + 0,30%, (Nasdaq100 e DOW) in arretramento dai massimi intraday.
Giornata positiva anche gli indici azionari europei, con il nostro FTSE-MIB che recupera un po’ di spread rispetto agli omologhi continentali, chiudendo a 16520 a + 1,37% (grazie ad ENI e bancari), mentre tutti gli altri indici chiudono intorno al mezzo punto percentuale di rialzo ad eccezione dello SMI svizzero che continua a perdere per la terza giornata consecutiva (oggi -1,03%).
Tornando agli indici nostrani, un ritorno del FTSE-MIB sopra i 17000 e del FTSE All-Share sopra i 18500 riporterebbe un po’ di sereno e soprattutto invoglierebbe gli investitori ad acquisti più corposi, ma pensiamo che il prossimo referendum del 4 dicembre rappresenti un grosso freno a quanto appena detto.
A livello di dati macro da sottolineare l’uscita, nella giornata di domani, dei preliminari PMI Servizi, Manifatturieri e Composite in Eurozona relativi al mese di novembre a cura della società Markit, attesi tra 53 e 53,3.
Per quanto riguarda il nostro Portafoglio azionario, in attesa di poter entrare in acquisto sui titoli dei mercati USA, segnaliamo il reingresso sul titolo italiano:
- FERRARI (NL0011585146) A 50,75.