Arrivano i buoni ?


Taluni titoli non riescono ad offrire soddisfazioni ai soci neppure con il cambiamento dell'azionista di maggioranza. La vecchia Euphon, quotata dal 2000, aveva toccato quota 180 euro per poi precipitare a un centesimo di tale cifra. Nel frattempo aveva  mutato la denominazione in Mediacontech. La società, nei baratri della black list, decise perciò un anno fa di liquidare le (poche) partecipazioni.L'unico vero gioiellino era il 51% di Deltatre (statistiche e grafica per lo sport) per la cui vendita ha incassato tre mesi fa 62,3 milioni. Poiché la posizione finanziaria riclassificata del Gruppo era negativa per 42,3 milioni un qualsiasi studente al primo anno di ragioneria poteva calcolare che la cassa era diventata positiva (62,3 - 42,3) per una ventina di milioni di euro. A fine settembre, infatti, la posizione finanziaria netta consolidata era positiva per 16,8 milioni, quella della capo gruppo per 24 milioni di euro. La Borsa, nella sua valutazione di 20 milioni di euro (1,10 euro per azione, visto che il capitale sociale è costituito da 18,441 milioni di titoli), dimenticava una piccola società (SBP) peraltro in via di dismissione.

Tale capitalizzazione sembrava già estremamente contenuta in quanto dimenticava gli immensi crediti fiscali per perdite fiscalmente deducibili accumulati in 15 anni (in Borsa si parlava di una sessantina di milioni, non soggetti a prescrizione in massima parte) e il valore della sua stessa quotazione di borsa (3/5 milioni) che ne fa un naturale take-over per società interessate a bruciare i tempi per giungere alla quotazione … Con un piccolo mistero: Radiocor più volte (qui http://www.kairospartners.com/en/media-center/live/mediacontech-cede-statistiche-del-calcio-bruin-122mln-e-ripaga-debito?uk=en>) ha scritto di una sede londinese valutata circa 20 milioni che mai però Mediacontech ha citato tra i propri asset. Dove sarà finita? E in capo a chi?

Ma il peggio doveva ancora giungere per i soci di minoranza. Un criptico comunicato del 28 ottobre informava che l'azionista di maggioranza Lupo (78,892% del capitale) aveva accettato la proposta della finanziaria EISS per cedere il pacchetto di maggioranza. Prezzo di cessione delle singole azioni variante tra 0,43 euro e 0,714 euro a seconda di taluni aggiustamenti “da calcolarsi sulla base di determinati criteri applicabili solo successivamente alla compravendita della Partecipazione”. *Con una valutazione implicita della società, quindi, tra 8 e 13 milioni di euro*.

La proposta di EISS prevede altresì il pagamento,quali componenti integrativi ed eventuali di alcuni importi -earn-out- correlati prevalentemente all'andamento delle disponibilità liquide della società"

Il comunicato,di difficile interpretazione, ha mandato nel panico il mercato. L'azione, come prevedibile, è crollata alla riapertura del mercato: lunedì 31 ottobre era infatti a 0,56 euro.

I piccoli soci si chiedono come l'azionista di maggioranza possa accettare una proposta così sfacciatamente masochista per il venditore,che liquida la società attualmente caratterizzata da una grande liquidità, a un prezzo inferiore alla stessa, dimenticando inoltre crediti per perdite pregresse fiscalmente deducibili e

quotazione di borsa. I soci attendono le mosse della Consob che dovrà autorizzare l'OPA. Per poi decidere se non consegnare i titoli a un prezzo stracciato. L'azione infatti, recita il comunicato, dovrebbe rimanere quotata.