Piano Bar di Virginio Frigieri
Quadro Tecnico del 31 Gen. 2016
L'ottava trascorsa ha visto ancora una volta le banche centrali spingere i mercati con l'annuncio della Banca del Giappone di riaprire una politica di tassi di interesse negativi. A seguito di questo annuncio tutte le borse hanno provato un rally nelle ultime due sedute della settimana anche se in Europa la reazione è stata piuttosto debole. La risposta in sordina degli indici europei alla mossa giapponese è un altro segnale che, al di là del rimbalzo in atto, un trend più ampio ribassista è in corso sui mercati azionari.
Nel grafico sopra si vede anche che il minor gap del 15 gennaio con la seduta di venerdi è stato chiuso e le prossime sedute ci diranno se quel livello di prezzo funzionerà da resistenza rispedendo indietro i prezzi o se la resistenza sarà rotta al rialzo per una ulteriore gamba rialzista. Dal grafico daily non riusciamo al momento rilevare molte altre informazioni, ma se passiamo ad un grafico orario, allora possiamo fare altre considerazioni:
La spinta in controtendenza iniziata dai minimi del 20 gennaio si sta avvicinando rapidamente all'estremo della quarta onda di grado inferiore precedente (area 1.950) che nella stragrande maggioranza dei casi è l'obiettivo di questi rally. Gli investitori ora si sentono più sicuri perchè il mercato ha fatto la sua seconda settimana consecutiva al rialzo, ma i rally di un mercato orso possono essere feroci , man mano che il sentiment ritorna più positivo e i sovra-indebitati in posizioni corte sono costretti a correre ai ripari e coprire i prezzi di lavoro più elevati, si vedranno i prezzi salire fino a quando un massimo di un movimento in contro trend si determina e ricomincia la rumba nella direzione del trend principale che è al ribasso.
Sul Dow la situazione è del tutto simile, mentre a fornirci una chiave di lettura pulita anche sul daily è sicuramente il Russell 3000 dove l'onda 4 in corso sta per raggiungere l'estremo di onda iv cerchiata di grado minute.
Rendimenti dei T-Bond
Non emergono particolari novità sull'andamento dei rendimenti del trentennale americano che hanno ripreso la discesa verso l'area del 2,62% (1°target) o del 2,50% (2°target).
Dollar Index e EUR/USD:
Il Dollar Index ha chiuso la settimana con il suo massimo intraday ed anche la chiusura più alta da quando i prezzi sono scesi dopo aver fatto il max. di onda 3 il 2 dicembre a 100,51. Appena l'onda 5 in corso riuscirà ad allungare il passo i pressi saliranno rapidamente per portarsi oltre il massimo del 2 dicembre. Allo stato attuale tuttavia non possiamo scartare una soluzione alternativa in cui il minimo dove abbiamo messo la fina di onda 4 sia solamente l'onda a cerchiata di una 4 più complessa che starebbe quindi ultimando una b cerchiata per poi scendere nuovamente ad ultimare l'onda c. Se così fosse considerate in ogni caso che lo spazio per scendere molto sotto al minimo dell'onda 4 attuale sarebbe veramente minimo data la poca distanza che separa la 4 attuale dal massimo dell'onda 1. Il principio delle onde di Elliott non ammette che un'onda 4 possa invadere il territorio di onda 1 pena l'invalidazione del modello.
Sull'Euro/Dollaro , lo sviluppo laterale di gennaio ci porta ad uno sviluppo diverso dell'onda 4 ipotizzato nelle puntate precedenti, data la formazione del triangolo che è in via di ultimazione. Appena l'onda 5 si dispiegherà l'euro scenderà sotto 1,0462 (minimo del 13 marzo). Al contrario una spinta sopra 1,1061, negherebbe la nostra ipotesi indicandoci che un modello diverso da quello finora ipotizzato si stava sviluppando.
Oro e Argento:
L'oro ha finalmente uncinato portando le quotazioni in area 1.128 nella seduta di metà settimana. Ora si trova a fare i conti con la trendline discendente di breve periodo in azzurro sul grafico che non dovrebbe essere un ostacolo insormontabile dopodichè il primo target dovrebbe posizionarsi intorno a 1.150 dove passa la trendline discendente più tosta che parte dal top dell'onda 2 di gennaio 2015 passando per il top di onda 4 di ottobre ben visibile sul grafico. Come già detto altre volte quella che viene descritta è la situazione ritenuta "più probabile", ma anche in questo caso scenari diversi sono possibili ma finchè i prezzi si tengono spora al minimo di 1070,97 preferisco non creare altri elementi di confusione.
L'argento continua a negare quella conferma al movimento dell'oro che si renderebbe certamente più tranquilli. Brutta la seduta di giovedì che mantiene aperte diverse opzioni. Importante in ogni caso la chiusura al di sopra del triangolo di venerdì che ci lascia ancora speranze per un'arrampicata verso quella soglia di 14,69 che avvallerebbe il nostro scenario. Vediamo cosa combina questa settimana.
alla prossima.