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ITALIA: STIME SUL PIL
A quanto sostiene il Corriere della Sera il governo ritiene di poter aggiornare al rialzo le stime del Pil per l'anno prossimo portandole ad un +1,6% rivedendo dunque l'attuale stima di 1,4% attuale.
Per quanto riguarda l'anno in corso invece è probabile che il governo adotti un comportamento più prudente, alzando la proiezione di crescita a 0,8% da 0,7% attuale, ma non è escluso un segnale più marcato che porterebbe ad alzare la crescita a 0,9%.
Ieri intanto Renzi ha promesso che garantirà ai comuni i fondi del mancato gettito sull'imposta della prima casa, che sarà abolita dall'anno prossimo, mentre sulle pensioni il governo valuta interventi sulla flessibilità in uscita senza gravare sui conti.

CINA: BILANCIA COMMERCIALE
Si accentuano i timori di una brusca frenata dell'economia di Pechino dopo la brusca frenata delle importazioni ben oltre le attese degli economisti, pur in una situazione in cui invece l'export ha contenuto il calo.
Se analizziamo i dati in modo dettagliato è evidente la contrazione importante delle importazioni pari ad un -13,8% su anno dopo il -8,1% di luglio, a fronte di attese che si fermavano a un calo di 8,2%
Per quanto riigurada le esportazioni, invece, hanno evidenziato una contrazione del 5,5% tendenziale da -8,3% del mese precedente.
Il risultato finale si conclude con un ampliamento del surplus commerciale a 60,24 miliardi di dollari, contro i 48,2 miliardi attesi.

GIAPPONE: DATI MACRO
Il Giappone rivede a rialzo i dati relativi al prodotto interno lordo del secondo trimestre, anche se comunque registra una contrazione annualizzata di -1,2% rispetto al dato pari al -1,6% della prima lettura, anche se le attese fossero per un calo ancora peggiore, a -1,8%.
Se ci soffermiamo sull'analisi del dato e ne osserviamo le componenti emerge però un robusto contributo delle scorte che bilancia la debolezza degli investimenti.
Infine due parole anche sui dati relativi alla bilancia delle partite correnti di luglio: altro surplus (il tredicesimo consecutivo), pari a 1.809 miliardi di yen, contro attese per 1.715 miliardi, da 558,6 miliardi precedenti.

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