In queste ultime settimane molti elementi esogeni si sono abbattuti sui mercati azionari provocando volatilità e tensioni in tutto il mondo. Inizialmente ci aveva pensato la Cina con nuove paure per una crescita non proprio sostenibile, poi è arrivata la tensione per i non rialzi Fed ed a seguire lo scandalo Volkswagen ha buttato benzina sul fuoco. Ultimo ma non ultimo la big delle materie prime, la Glencore, sembra in grossissima crisi di redditività ed il meno 30 della seduta di ieri la dice lunga.
Diciamo che elementi per essere negativi non ne mancano. Tuttavia in Europa non si è posta molta attenzione, nelle ultime ottave, ad un altro problema: il Brasile! Il Brasile sta attraversando una crisi finanziaria economica importantissima ed il cambio, Usd contro Real, sta ogni giorno segnando nuovi massimi storici. Venerdì scorso, ad onor del vero, il cambio brasiliano si era nettamente apprezzato (grazie all'intervento della banca centrale) e guarda caso proprio venerdì le borse aveva reagito con un netto pullback rialzista.
Non vogliamo asserire che solo il Brasile sia il problema di queste settimana, tuttavia siamo convinti che anche la crisi dell'importante paese sudamericano abbia aumentato l'avversione al rischio e quindi, per le prossime ottave, sarà importante monitorare il relativo cambio al fine di trovare significativi punti di svolta sia per i brasiliani, sia per l'equity in genere.
Segnaliamo inoltre che le nostre analisi pubblicate una settimana addietro sono per ora più che confermate. Per ciò che riguarda i mercati azionari restiamo dell'idea che si troverà un importante minimo prima della fine dell'anno e da lì il mercato ritornerà in chiara tendenza positiva per un po' di tempo: il 1998 si ripeterà?
Redazione RC
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