TASSI USA: STASERA IL PRONUNCIAMENTO
E' prevista per questa sera alle ore 20.00 italiane la decisione di Federal Reserve sul costo del denaro: questione che ormai da giorni tiene in sospeso i mercati finanziari. Subito dopo intorno alle 20,30, è invece prevista la conferenza stampa di Janet Yellen nel corso della quale verranno illustrate le nuove stime macro della banca centrale Usa.
Le stime degli economisti più accreditate e più recenti indicano una conferma del livello di riferimento dei tassi mentre solo una settimana fa le stesse stime indicavano al contrario una stretta di un quarto di punto, scenario che al momento dovrebbe essere rimandato a dicembre.
Il rendimento del benchmark Usa a due anni si è spinto ieri in area 0,82%, record da aprile 2011, contro un target per i 'Fed Fund' congelato tra zero e 0,25% ormai da dicembre 2008.
DICHIARAZIONI PADOAN
Nel corso di un question time alla camera il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan (sotto in foto) ha chiarito che il governo non ha alcuna intenzione di far crescere l'indebitamento in direzione del paletto Ue del 3% del Pil e confermerà per quest'anno l'obiettivo di 2,6%.
In materia di pensioni Padoan è tornato a escludere modifiche strutturali alla legge Fornero.
Il governo, quindi, non intende prevedere alcun intervento per dare la possibilità a chi lo vuole di andare in pensione prima dell'età stabilità dalla legge Fornero spiegando che "gli oneri di una maggiore flessibilità si manifesterebbero immediatamente con un impatto sul sentiero di aggiustamento della finanza pubblica" per cui il progetto va "valutato con attenzione tenendo conto dei costi e dei benefici".
In poche parole una eventuale concessione "deve essere coerente con il principio di sostenibilità di lungo termine della riforma" il che significa che lo stato non intende mettere in moto meccanismi che sicuramente genererebbero costi importanti (dagli 8 ai 10 miliardi di euro)
GIAPPONE: FRENA LA BILANCIA COMMERCIALE
Per il secondo mese consecutivo l'export giapponese del mese di agosto evidenzia un rallentamento, a comprova del fatto che la crisi cinese ha interessato seriamente l'economia del vicino Giappone e ha costretto la Bank of Japan verso nuove misure espansive.
Passando all'analisi numerica l'export ha fatto segnare in agosto un incremento del 3,1% su anno, dopo il +7,6% di luglio, contro stime per un +4,0%. L'export verso la Cina è calato del 4,6%. Le importazioni invece evidenziano una diminuzione pari al 3,1%, ben più marcata rispetto alle attese di consenso che indicavano un valore percentuale pari a -2,2%.
Si allarga quindi il deficit commerciale giapponese ad un valore pari a 569,7 miliardi di yen (dai 268,1 di luglio), a fronte di attese per valore negativo pari a 541,3 miliardi.