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L'OCSE AGGIORNA LE SUE PREVISIONI
L'organizzazione con sede a Parigi aggiorna le proprie previsioni macroeconomiche presentando l'"Interim global economic assessment".
L'analisi è particolarmente interessante proprio per noi italiani dal momento che è presentata a oltre tre mesi dalla presentazione dell'"Economic Outlook", in cui per l'Italia si era intravisto un inizio di ripresa pur confermando il Pil del 2015 a +0,6% e adesso assume un nuovo significato anche alla luce delle recenti dichiarazioni di Renzi sulla revisione al rialzo del Pil dell'anno in corso a +0,9% da +0,7%.
Non è trascurabile infine il balzo della produzione industriale di luglio, che ha offerto una prima indicazione dell'andamento dell'attività economica nel terzo trimestre. Anche Padoan ieri ha ribadito che si aspetta un consolidamento della ripresa economica del Paese.

DUE GIORNI FED
Inizia oggi la due giorni del Comitato di politica monetaria della Federal Reserve. Tra i vari appuntamenti segnaliamo per domani sera la conferenza stampa della presidente Yellen nel corso della quale si scoprirà se un rialzo dei tassi di interesse negli Usa, il primo dal 2006, si concretizzerà già questo mese, come alcuni ritengono ancora possibile, o più probabilmente nei mesi successivi entro fine anno.
Molti economisti ritengono che già al meeting di domani verrà deciso un aumento del costo del denaro. Qualche spunto in più potrebbe giungere dal dato sui prezzi al consumo relativo ad agosto in agenda per il primo pomeriggio.

DATI MACRO ZONA EURO
Eurostat diffonderà i dati finali relativi all'inflazione del mese di agosto: il dato è particolarmente interessante in ottica Bce.
Secondo le previsioni degli economisti il consensus, dovrebbe rispecchiare la stima "flash" di +0,2% a perimetro annuo.
Ricordiamo inoltre che nell'ultimo vertice di inizio mese, la Bce ha tagliato le stime per crescita e inflazione della zona euro relative all'anno in corso, al successivo e al 2017. La situazione ha evidentemente preoccupato il nostro Mario Draghi che in quella sede ha subito chiarito che Francoforte resta pronta a utilizzare tutti gli strumenti necessari in caso di materiale peggioramento dell'outlook sui prezzi e di ingiustificato aumento dei rendimenti.

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