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CINA: IN CALO I DATI SULLA PRODUZIONE
A seguito della diffusione sui dati relativi ai prezzi alla produzione nel mese di agosto, che, ricordiamo, ha registrato il più ampio calo degli ultimi sei anni aumentano in Cina i timori di deflazione.
Se entriamo nel dettaglio infatti si può capire che mentre i prezzi al consumo nel mese di agosto sono saliti del 2,0% rispetto a un anno prima, a fronte di attese per un rialzo dell'1,8% i prezzi alla produzione sono invece scivolati del 5,9%, contro stime per un -5,5%.
Cerca di tenere alte le aspettative il ministero al Commercio cinese che dichiara che le esportazioni quest'anno saranno in crescita, che i fondamentali del commercio estero non sono cambiati e che il calo dell'import rallenterà.

GIAPPONE: DATI MACRO
Anche dal fronte giapponese pervengono segnali di debolezza macro.
Nel corso del mese di luglio gli ordini dei macchinari hanno subito un rallentamento del 3,6% ai livelli minimi dal novembre 2014, contro attese per un rialzo del 3,7%. Si tratta del secondo calo mensile consecutivo che solleva qualche dubbio sulla forza delle spese in conto capitale. Su base tendenziale il dato è in rialzo di appena il 2,8%, contro stime per un +10,5%.
Anche i prezzi delle merci all'ingrosso sono scesi del 3,6% su base annua contro attese per un -3,3%, su base congiunturale il calo è stato di -0,6% contro stime per -0,4%.

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